Autore: Pietro

Precious

Precious

Precious, Preziosa, è un nome abbastanza stravagante e segue una frequente consuetudine dei ghetti neri – e di alcune province italiane – in cui si sbizzarrisce la fantasia di genitori poveri culturalmente ed economicamente perché, spesso, questo è l’unico elemento di valore che si è in grado di consegnare alla prole.

Precious, protagonista del romanzo di Sapphire, è un’adolescente svalutata, disprezzata, violentata; ella stessa sente di essere priva di valore, una macchia nera. Racconta la propria storia in modo semplice e sconcertante: ha sedici anni e ne dimostra almeno trenta; è nera, povera, grassa. Si reca testardamente a scuola per sfuggire alla madre, ma è rimasta analfabeta.

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Dasvidania

Dasvidania

Un po’ di tempo fa avevo una paziente bambina – di otto anni – che poi, ovviamente, è cresciuta ed ha fatto un bel percorso. Ora è una brava e affermata psicologa.

Me l’avevano affidata per i suoi problemi di isolamento e di chiusura: aveva paura degli altri bambini e preferiva la compagnia degli adulti e, fatto più preoccupante, esibiva alcuni rituali ossessivi che sembravano incomprensibili e tali da sconcertare. Ad esempio, vedeva sino allo sfinimento, altrui, sempre lo stesso film per ore e giorni; oppure ripeteva alcuni gesti inessenziali: toccare la copertina di un libro, in piedi, allungando e ritraendo ripetutamente la mano per un tempo infinito.

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Quinto (non uccidere)

Quinto (non uccidere)

Quinto è un romanzo di Emanuele Bissattini, conclusivo della trilogia che comprende 47 e Glock17.

La vicenda propone un protagonista – Ettore – e alcuni coprotagonisti che, pur nel ruolo di personaggi minori, si rivelano indispensabili: in particolare Sigmund, una sorta di Virgilio che accompagna Ettore nella particolare discesa agli inferi; e Mezzosacco, un trovarobe di tutto rispetto.

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La Ricerca della bellezza.

La Ricerca della bellezza.

La Collezione Cavallini Sgarbi: da Lotto a Morandi

Dal 12 Giugno 2021 al 30 Settembre 2021, Ad Ascoli Piceno nel Palazzo Dei Capitani, Piazza del Popolo 10, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)

Attribuirei la frase immagine: «Capolavori che rivelano la storia di una infinita e appassionante caccia amorosa» al curatore Vittorio Sgarbi; come pure il commento che la segue: «una collezione d’arte privata è la fondazione di un sistema simbolico, la creazione di una palestra per l’anima, un luogo dove si materializzano scelte intime, meditate e, talvolta, sofferte. Sovente si dimentica che la sua più alta vocazione sia quella di accogliere il pubblico, di offrirsi agli sguardi, di raccontare la propria storia», che suona come motivazione per il visitatore e giustificazione per l’organizzatore.

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Il male oscuro

Il male oscuro

Ho impiegato 25 anni per leggere Il male oscuro, il capolavoro di Giuseppe Berto.

Il libro pubblicato nel 1964 ha ispirato film (1990, Mario Monicelli) e spettacoli teatrali e forse proprio a causa del monologo di Gigi Angelillo, tratto dal romanzo e messo in scena con la regia di Salvatore Cardone, ho tardato tanto ad andare oltre la copertina ed iniziare la lettura.

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