Categoria: Cinema

Un mondo a parte

Un mondo a parte

Michele, maestro frustrato insegnante in una scuola della periferia romana, insoddisfatto della vita professionale ai margini della grande città, non riesce più a gestire il rapporto con bambini aggressivi e genitori violenti; e nemmeno con la propria disillusione. In un momento di noia chiede il trasferimento in una piccola scuola della montagna Abruzzese e gli viene concesso. Confrontandosi con lo scetticismo del suo stesso dirigente, altrettanto frustrato e piegato, decide di dare una svolta alla propria esistenza e accetta il trasferimento nel piccolo paese marsicano di Rupe – nome di fantasia di Opi  – nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Lo salva dalla tormenta di neve, più che altro una fantasia dello sceneggiatore, e lo introduce al nuovo incarico la vicepreside Agnese, la cui dedizione è volta a tentare tutto il possibile per mantenere attiva la piccola scuola intitolata a Cesidio Gentile, poeta e pastore noto come “Jurico”. La scuola sembra destinata alla soppressione e all’accorpamento con la sede principale posta in un centro dell’Alto Sangro, il paese immaginario di Castel Romito (quasi Castel di Sangro).

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Perfect Days

Perfect Days

Il rumore che una scopa di sagina fa sull’asfalto, e qualche ciottolo rimbalza, è la sua sveglia. I gesti si ripetono uguali: piegare le coperte e il materasso, riposti per la sera; innaffiare le piantine del giardino d’inverno, compagnia viva della casa; lavare i denti, indossare la tuta di lavoro; uscire di casa, comperare un caffè in lattina; avviare il motore del furgoncino e andare in centro, immerso nel suono di una canzone.

Il lavoro è pulire i gabinetti pubblici di Tokio.

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Giose Rimanelli

Giose Rimanelli

Siamo tornati – in presenza – parlare di letteratura, dopo quattro anni, nell’auletta  conferenze dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali. Negli anni pre pandemici, oltre alle pubblicazioni sui temi psicologici e sociali, abbiamo avuto il piacere di presentare opere notevoli del panorama letterario attualissimo. Percorrendo all’indietro:

  • di Luigi Guarnieri “Forsennatamente”, sulla vita in esilio di Ugo Foscolo, La Nave di Teseo
  • di Elena Stancanelli “La Femmina nuda”, sul rapporto maschio-femmina nel panorama sessuale e culturale, La Nave di Teseo
  • di Emanuele Bissattini “Quinto”, sulla vita urbana parallela, violenta e dissoluta, Round Robin
  • di Lorenzo Pavolini “Si sente in fondo?”, sulle trasmissioni radiofoniche, Futura editrice
  • di Barbara Alberti “Non mi vendere mamma”, sull’utero in affitto e la disaffezione madre-figli, Edizioni nottetempo
  • di Francesco Carofiglio “Una specie di felicità”, thriller psicologico,di  Piemme
  • di Massimo Carlotto “Il Turista”, sulla scia del noir mediterraneo, Rizzoli
  • di Francesca Marciano “Isola grande isola piccola”, nove racconti al femminile, Giunti
  • di Melania Mazzucco “Sei come sei”, tema dell’adozione da coppie omosessuali, Einaudi.

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Il colibrì

Il colibrì

Non ho letto il romanzo di Veronesi l’estate in cui ha vinto il premio Strega, cioè nel 2020; l’ho letto invece ora, a distanza di due anni, stimolato dalla domanda di una persona che mi ha chiesto un parere. Questa persona ha visto anche il film di Francesca Archibugi. Confesso di aver provato più interesse per quella domanda, che per il premio Strega: mi ha indotto a leggere l’importante best seller, edito dalla Nave di Teseo. Rimango affascinato dai vincitori dei premi letterari, che stimo a prescindere; pertanto, mi affretto subito ad affermare la qualità della scrittura e dell’impostazione, per rivedere il giudizio a fine lettura, cercando un significato oltre le parole: sarà deformazione professionale.

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Sognando il gatto

Sognando il gatto

Ho sentito parlare di questo libro – apparentemente dedicato ai ragazzi tra i 10 e i 13 anni – per ben due volte nelle trasmissioni di Radio3. L’autore, Mario Desiati, ha recentemente vinto il Premio Strega con Spatriati e, pertanto, merita la massima attenzione: questo significa innnanzitutto invidia, la mia. Non so come si faccia a vincere un premio, mi sembra impossibile, e ammiro chi riesce. Immagino sia importante affrontare quelle pagine scritte cercando di carpirne il segreto; però di Spatriati parlerò in un’altra occasione.

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