Categoria: News

Diamanti

Diamanti

Un film meraviglioso: “Diamanti” di Ferzan Özpetek | con Paola AndreoniDa bambino desideravo un potere assoluto: affettivo, intellettivo e materiale; andando avanti nel tempo mi sono reso conto di quanto sia frivola questa posizione. In particolare ne ho preso atto una domenica pomeriggio discutendo con il mio maestro (Sandro): io sostenevo con calore che tutti vogliono essere al centro dell’attenzione ed egli replicava di non nutrire per niente questo desiderio, contraddicendo un’evidenza eclatante perché egli era – realmente – al centro delle attenzioni di molti. Dal disorientamento iniziale alla comprensione il passo fu (abbastanza) breve per fortuna… L’ulterione consapevolezza comportò la rinuncia alle fantasie onnipotenti e fu una conquista incerta e lenta.

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Un caso del genere

Un caso del genere

La mia professione è la psicoterapia.

Spesso, tra un racconto ed un altro della propria esperienza di vita, i pazienti che si sentono un po’ in intimità con me, per la durata del trattamento o per avere letto qualcosa di mio, mi propongono questioni estranee alla terapia almeno in apparenza: si può trattare di un film di cui si parla, di un libro premiato o di un fatto di cronaca particolarmente rilevante.

Nella scorsa settimana è accaduto che una persona mi abbia posto la questione di un fatto di cronaca emerso con vigore: la sentenza del Tribunale nei confronti di Filippo Turetta. In particolare, segnalava il proprio turbamento di fronte alla violenza dell’opinione pubblica che si era scatenata nei confronti dei giudici – colpevoli di non aver riconosciuto alcune aggravanti nel crimine –; e nei confronti dell’avvocato difensore per il fatto di avere accettato la difesa del “mostro”.

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Parthenope

Parthenope

Parthenope, una delle tre sirene, era figlia di Forco, divinità marina. Si dice fosse bellissima – insieme alle due sorelle – e dotata di una voce splendida, che però non fu sufficiente per superare l’arte di Orfeo o per sedurre Ulisse. A causa di questo fallimento si suicidò, insieme alle altre due, gettandosi in mare. Il suo corpo trasportato dal mare giunse vicino alla foce del fiume Sebeto, che bagnava Napoli, nel luogo in cui ora sorge Castel Dell’Ovo. A Napoli Parthenope fu venerata come dea protettrice e le sue qualità seduttorie si trasferirono alla città che l’aveva assorbita: la bellezza carnale e la virtù del canto, insieme a qualcosa di profondamente indescrivibile.

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La ragazza sul divano

La ragazza sul divano

Stiamo attraversando un periodo di particolare insicurezza: sarà conseguenza delle pandemie, delle guerre e dei genocidi, degli hater professionisti e improvvisati, delle avidità deliranti… tant’è.

In questa attuale società liquida tutto è messo in discussione: dall’identità sessuale, all’identità politica, all’identità pura e semplice. Anche i ruoli sono meno chiari: chi insegna? chi apprende? chi fa rispettare la giustizia? chi rispetta la giustizia? chi racconta cosa sia la giustizia? individuale e sociale.

Le più banali certezze sono scomparse e, ironia dell’inconscio sociale, più i politici di destra e gli animi reazionari si ostinano a gridare lo slogan Dio, patria e famiglia e più questi valori si frantumano.

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Un mondo a parte

Un mondo a parte

Michele, maestro frustrato insegnante in una scuola della periferia romana, insoddisfatto della vita professionale ai margini della grande città, non riesce più a gestire il rapporto con bambini aggressivi e genitori violenti; e nemmeno con la propria disillusione. In un momento di noia chiede il trasferimento in una piccola scuola della montagna Abruzzese e gli viene concesso. Confrontandosi con lo scetticismo del suo stesso dirigente, altrettanto frustrato e piegato, decide di dare una svolta alla propria esistenza e accetta il trasferimento nel piccolo paese marsicano di Rupe – nome di fantasia di Opi  – nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Lo salva dalla tormenta di neve, più che altro una fantasia dello sceneggiatore, e lo introduce al nuovo incarico la vicepreside Agnese, la cui dedizione è volta a tentare tutto il possibile per mantenere attiva la piccola scuola intitolata a Cesidio Gentile, poeta e pastore noto come “Jurico”. La scuola sembra destinata alla soppressione e all’accorpamento con la sede principale posta in un centro dell’Alto Sangro, il paese immaginario di Castel Romito (quasi Castel di Sangro).

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