Mese: Marzo 2022

L’attesa

L’attesa

Dopo tanti mesi, siamo – finalmente! – tornati a teatro.

È vero che i teatri hanno riaperto e sono agibili da tempo ma, a causa del lavoro – e del fatto che nella mia città di Roma i teatri tendano a chiudere piuttosto che a riaprire – siamo tornati ad assistere ad uno spettacolo di prosa solo ora. Ma prima di parlare di ciò che abbiamo visto, dobbiamo però affermare, sconsolati, che Roma è una città quasi desolata: chiuso il Valle; chiuso l’Eliseo; chiuso il Piccolo Eliseo; chiuso il Centrale; chiuso il Della Cometa; il Flaiano ormai auditorium in affitto, come pure il Santa Chiara, il Delle Arti non esiste da tempo, il Dell’Angelo pure… e così via.

Forse anche per questo, l’allestimento del bello spettacolo che siamo andati a vedere era realizzato nella Sala Petrassi del Parco della Musica, che teatro non è. Siamo arrivati nella grande struttura trenta minuti prima dell’inizio e persino il Parco della Musica, di martedì sera, sembrava abbandonato alla malinconia: poche persone camminavano nell’aria umida debolmente illuminata: saranno i venti di guerra? Non credo. La desolazione delle chiusure è iniziata ben prima della clausura da covid19.

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