C’era una città a Castelraimondo
Si tratta di un’opera musicale – con soli, coro, orchestra, voce recitante e persino danza – tratta dall’omonimo libro edito da Armando. In realtà, è nato prima il testo teatrale/musicale e poi il romanzo; lo posso dire con certezza essendone l’autore. Lo spettacolo è frutto di un progetto dell’Istituto Comprensivo Strampelli e del Coro Polifonico Santa Cecilia; è stato realizzato dalla Scuola di Canto In-Canto con la collaborazione dell’Istituto Musicale Nicola Vaccaj e con il patrocinio dei Comuni di Castelraimondo e di Pioraco e il sostegno dell’Associazione Regionale dei Cori Marchigiani (ARCOM). …
Michele, maestro frustrato insegnante in una scuola della periferia romana, insoddisfatto della vita professionale ai margini della grande città, non riesce più a gestire il rapporto con bambini aggressivi e genitori violenti; e nemmeno con la propria disillusione. In un momento di noia chiede il trasferimento in una piccola scuola della montagna Abruzzese e gli viene concesso. Confrontandosi con lo scetticismo del suo stesso dirigente, altrettanto frustrato e piegato, decide di dare una svolta alla propria esistenza e accetta il trasferimento nel piccolo paese marsicano di Rupe – nome di fantasia di Opi – nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Lo salva dalla tormenta di neve, più che altro una fantasia dello sceneggiatore, e lo introduce al nuovo incarico la vicepreside Agnese, la cui dedizione è volta a tentare tutto il possibile per mantenere attiva la piccola scuola intitolata a Cesidio Gentile, poeta e pastore noto come “Jurico”. La scuola sembra destinata alla soppressione e all’accorpamento con la sede principale posta in un centro dell’Alto Sangro, il paese immaginario di Castel Romito (quasi Castel di Sangro).
Il rumore che una scopa di sagina fa sull’asfalto, e qualche ciottolo rimbalza, è la sua sveglia. I gesti si ripetono uguali: piegare le coperte e il materasso, riposti per la sera; innaffiare le piantine del giardino d’inverno, compagnia viva della casa; lavare i denti, indossare la tuta di lavoro; uscire di casa, comperare un caffè in lattina; avviare il motore del furgoncino e andare in centro, immerso nel suono di una canzone.