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Un curioso accidente, commedia di Carlo Goldoni con la regia di Gabriele Lavia

Un curioso accidente, commedia di Carlo Goldoni con la regia di Gabriele Lavia

La vicenda si svolge in Olanda. Filiberto, ricco mercante, ospita il giovane De la Cotterie, militare francese di piccola nobiltà, ferito in guerra. Nel periodo della convalescenza, il giovane si è innamorato di Giannina, figlia viziata e autoritaria del mercante, che ricambia il desiderio d’amore. Il militare, non riuscendosi a dichiarare, è incerto se fingere una sofferenza maggiore – e prolungare l’ospitalità – oppure preparare i bagagli e partire. L’indecisione del ragazzo rende Giannina irritabile e gelosa; così, gli strani comportamenti dei due insospettiscono Filiberto che intuisce i sentimenti del giovane e lo immagina innamorato della figlia. La ragazza, temendo la disapprovazione, inganna il padre confidando che egli ama, invece, Costanza figlia di Riccardo, mercante rivale; aggiunge che due amanti non si dichiarano perché il padre di lei, rigido e bigotto, non ritiene l’uomo alla loro altezza.

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Guerra in camicia nera

Guerra in camicia nera

Giuseppe Berto (1914 – 1978) era il primo di cinque figli di un maresciallo dei Carabinieri che, per amore della moglie sua compagna d’infanzia, abbandonò l’Arma, e s’improvvisò venditore ambulante di cappelli ed ombrelli. Il giovane Berto, frequentò il ginnasio nel Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto, e studiò con grande diligenza soffrendo al pensiero dei sacrifici economici sostenuti dalla famiglia, prima che prevalesse in lui il fastidio della quotidianità conseguente, forse, all’ingresso negli Avanguardisti (1929) e successivamente nei Giovani Fascisti. Costretto ad arrangiarsi per sbarcare il lunario, si arruolò nel Regio Esercito e, militare, si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova, la meno costosa.

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Diario di un fallito

Diario di un fallito

Il nome Eduard Limonov è lo pseudonimo di Ėduard Veniaminovič Savenko; origina dall’esaltazione bellica del giovane Eduard, punk russo nato nel 1943, esplosivo come una bomba a mano: la Limonka è, in gergo russo, la bomba a mano perché ricorda la forma di un grosso limone (nei fumetti di guerra filo americani sarebbe definita “Ananas”).

Limonov ha scritto tanto: ben 66 libri, articoli e poesie. Poche cose sono state tradotte in lingua italiana. Personalmente ho letto due dei suoi lavori: il Libro dell’acqua e questo, di cui sto parlando.

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