Anno: 2013

Freedom Quartet Sax

Freedom Quartet Sax

Astor Piazzolla

Venerdì 28 dicembre si è aperta la stagione 2014 del Teatro Comunale di Morrovalle con il primo appuntamento della nuova Rassegna Musicale che ha portato sul palcoscenico la compagine, indicata nel titolo, composta di quattro musicisti “mossi dall’amicizia e dalla passione per il sassofono” (nota tratta dalla brochure).

La loro performance si basa su di un programma misto che ripercorre, come in una lezione teorico pratica di storia della musica, “la vita e le opere” del sassofono e le composizioni ad esso dedicate.

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Radu Lupu e Mozart

Radu Lupu e Mozart

Radu Lupu è un pianista romeno di sessantotto anni, dedito allo studio e all’interpretazione dei grandi autori classici e romantici da Mozart a Brahms; predilige anche Čajkovskij e Mussorgskij e, relativamente al novecento, Bartók. Le sue esecuzioni sono caratterizzate da un’estesa varietà di sfumature espressive, gradazioni dinamiche e impasti sonori che si caratterizzano per l’originalità e la profondità della personale lettura.

Martedì 19 dicembre 2014 Radu Lupu ha eseguito il concerto 23 K 488 per pianoforte ed orchestra di Mozart, accompagnato dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, direttore Antonio Pappano nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium del Parco della Musica a Roma.L’impressione che ci ha destato questo esecutore si può esprimere attraverso il paragone con la Santa Messa ante e post Concilio Vaticano II: prima, il sacerdote dava le spalle ai fedeli – semplici spettatori – mantenendo un rapporto personale con la divinità; dopo, i fedeli sono divenuti compartecipi, celebranti essi stessi innanzi alla presenza di Dio, immanente all’interno dell’assemblea.

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Auditorium Parco della Musica: Concerto del 3 dicembre

Auditorium Parco della Musica: Concerto del 3 dicembre

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Kent Nagano, direttore, Rafal Blechacz, pianista: Mozart, Concerto per pianoforte n. 24 K 491 e Bruckner Sinfonia n. 3 “Wagner-Symphonie”.

Come si possa affermare che un brano venga correttamente eseguito – data per certa ed inequivocabile la bravura degli interpreti – non è argomento particolarmente semplice né superabile con la sensazione del piacere provato. Tante sono le teorie vantate a tale proposito:  l’esecuzione filologica che riconduce alle possibilità tecniche del periodo storico e al gusto dell’epoca (se rintracciabili o ricostruibili) contraddette però dalla constatazione dell’attualità dell’esecuzione, della meccanica degli strumenti e della qualità dei materiali; la ricerca fenomenologica che porta ad individuare nel brano una sorta di coerenza interiore che, però, non è univocamente determinabile ma dipende dal contrasto tra sensibilità e metodicità dell’artista; la tradizione esecutiva, contraddetta però dalle posizioni innovative e viceversa.

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Il fatto che tu sappia

Il fatto che tu sappia

L’ora  col bambino era, per me, pesante. Parlava poco: qualsiasi mia frase sembrava rimbombare da sola nella stanza. Mi sembrava proprio vuota…

Il mio rapporto con i disturbi di apprendimento non segue la linea delle diagnosi che leggo: «Sono cognitivamente abile a suonare la chitarra, ma non so suonarla; sono forse dischitarrica?» ride una ricercatrice, che si batte contro gli atteggiamenti dogmatici della scuola italiana.

Il piccolo, con i suoi capricci quotidiani, riesce a completare i sussidiari estivi: multidisciplinare, inglese, cittadinanza, due libri di lettura striminziti e la nostra avventura si conclude senza che sia riuscita ad ottenere un sorriso spontaneo da questo bambino succubo di una madre iper presente.

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Mio marito è un assassino

Mio marito è un assassino

di Sandro Gindro

L’Associazione Culturale Psicoanalisi Contro
presenta
Mio marito e’ un assassino
di Sandro Gindro
Lettura a cura di Pino Strabioli
con
Pino Strabioli
Sabrina Knaflitz
Vittoria Rossi
Prancesco Pezzella
Livia Bartolucci
Elisa Angelini
Chiara Aita
Teatro Belli
Piazza di Sant’Apollonia, 11 – Roma
Martedi’ 1 Ottobre 2013
ORE 21.00

Il testo, di stampo surrealista, suggerisce due osservazioni: fa riferimento al concetto di banalità del male (caro ad Hannah Arendt) e capovolge la tematica pirandelliana delle centomila incontestabili verità, mostrando invece l’aspetto delle contestabilissime falsità frutto del meccanismo della proiezione alimentata dalla cattiva coscienza.

Il personaggio del protagonista, chiuso in un mondo di menzogna, non sa più nemmeno ricordare ciò che è reale e distinguerlo da ciò che è immaginario, in un processo mentale – di grandissima attualità – per il quale bene e male, rispetto e prevaricazione, sono mescolati e confusi in un continuum sostenuto dell’avidità e dell’avarizia.

Mio Marito è un assassino è una commedia piena di ironia che fa irruzione nel mondo degli intellettualismi alla moda concepiti per spingere verso i comportamenti omologati di un egoismo qualunquista.

Ingresso Libero
Per Informazioni rivolgersi a: Passeggiata di Ripetta 11 – 00186 Roma
tel. 0632652401 – fax 0632652433