Mese: Maggio 2009

Sandro Gindro e il teatro: Ippolito della montagna

Sandro Gindro e il teatro: Ippolito della montagna

La particolarità del teatro di Sandro Gindro sta nel fatto che egli “conosceva” il suo pubblico: esso, infatti, era anche l’oggetto stesso dei suoi studi psicologici. Le sue pièces teatrali, rivolte ad un pubblico di bambini o di adulti, cercano perciò, sempre, un varco nell’inconscio e acquisiscono una statura drammatica che li accomuna al mito. Anzi, il mito stesso era da Gindro riproposto in vesti contemporanee proprio attraverso le forme teatrali.

Ippolito della montagna
Tragedia per attori, figure, chitarra, basso e percussioni
di SANDRO GINDRO
musiche di SANDRO GINDRO  eseguite da Corteccianova
drammaturgia e regia di Francesco Pezzella
con Anna di Lorenzo e Francesco Pezzella
scene di Alberto Giuseppini
sculture di Giuseppe Allamprese
realizzazioni di  Simona Passalacqua e Manuela Tidili
costumi di Amedeo D’Amicis e Paola Tosti

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25 maggio tavola rotonda “Normare e curare”

25 maggio tavola rotonda “Normare e curare”

Elemento costitutivo dell’identità è la sessualità: l’antico elenco di perversioni sessuali che Sigmund Freud promosse, accettandone i gesti quali atti accompagnatòri di ogni rapporto sessuale, lascia oggi spazio ad un variopinto e caleidoscopico universo che rimescola i ruoli e le identità di ognuno, e riesce a mettere in difficoltà qualsiasi tentativo teorico di catalogazione.

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La parte dell’altro

La parte dell’altro

di Eric-Emmanuel Schmitt

la-parte-dellaltrocollana Dal mondo- edizioni e/o
€ 16,00
2005, 470 p.,
Traduttore Bracci Testasecca A.

Perché parlare di un libro pubblicato nel 2001, in Francia, e nel 2005 in Italia? Cioè perché parlarne a distanza di così tanti anni dalla sua uscita? Primo perché si tratta di un bel libro; secondo perché non sembra molto conosciuto; terzo per l’argomento scabroso di cui tratta.
L’argomento scabroso è Adolf Hitler.

Ho avuto modo di apprezzarne l’autore grazie allo spettacolo teatrale: “Il vangelo secondo Pilato”, apologia umana di Gesù; successivamente ho ricevuto in regalo questo libro.
L’ho ricevuto in dono a Natale ma, respinto dall’immagine di copertina – un ritratto di Hitler – non ho avuto il coraggio di aprirlo fino a Pasqua. Quest’esitazione è scaturita forse da una riflessione inconscia: il Natale è la festa della vita; la Pasqua è la lotta contro la morte.
Per me Hitler rappresenta la follia e la morte. Dico la morte e non il male: il male può avere una motivazione; la morte non ha senso. Ma troppo facilmente si “liquida” con l’etichetta di folle colui che si ha paura di comprendere: questa stessa motivazione dell’autore ho fatta mia.

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Fiore di cactus

Fiore di cactus

di Barillet e Gredy

Compagnia delle Rane

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Il teatro amatoriale è una continua fonte di sorprese soprattutto perché chi lo anima si dedica spesso ad interessanti ricerche sui testi, commisurandoli con i mezzi disponibili. La compagnia delle rane sotto questo punto di vista è apprezzabile perché se è vero che la sua direzione artistica, il regista Oberdan Cesanelli, è intelligente e preparata, è altrettanto vero che gli altri suoi componenti risultano particolarmente attivi e si prestano alle varie esigenze tecniche con una partecipazione che sfiora la professionalità.

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Masaniello il musical

Masaniello il musical

di Tato Russo                                                        masaniello

Lo spettacolo, visto al teatro Quirino di Roma, ripercorre abbastanza fedelmente l’ascesa e la caduta di Tommaso Aniello d’Amalfi detto Masaniello, figura storica mitizzata dalla fantasia popolare.
Era nato il 29 giugno 1620 in Vico Rotto al Mercato, a Napoli; morì il 16 luglio 1647, festa della Madonna del Carmine. Vestiva da pescatore – camicia e calzoni di tela – e camminava sempre scalzo; aveva sposato la bellissima Bernardina Pisa. Usciva in barca a pescare, ma si dedicava piuttosto al piccolo contrabbando al servizio di nobili napoletani, male pagato e anche maltrattato.

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