Sandro Gindro e il teatro: Ippolito della montagna
La particolarità del teatro di Sandro Gindro sta nel fatto che egli “conosceva” il suo pubblico: esso, infatti, era anche l’oggetto stesso dei suoi studi psicologici. Le sue pièces teatrali, rivolte ad un pubblico di bambini o di adulti, cercano perciò, sempre, un varco nell’inconscio e acquisiscono una statura drammatica che li accomuna al mito. Anzi, il mito stesso era da Gindro riproposto in vesti contemporanee proprio attraverso le forme teatrali.
Ippolito della montagna
Tragedia per attori, figure, chitarra, basso e percussioni
di SANDRO GINDRO
musiche di SANDRO GINDRO eseguite da Corteccianova
drammaturgia e regia di Francesco Pezzella
con Anna di Lorenzo e Francesco Pezzella
scene di Alberto Giuseppini
sculture di Giuseppe Allamprese
realizzazioni di Simona Passalacqua e Manuela Tidili
costumi di Amedeo D’Amicis e Paola Tosti
Un fatto accaduto pochi giorni or sono vicino a Benevento presenta forti analogie con la tragedia di Ippolito e Fedra, antichissima storia greca. Un cantastorie e il suo accompagnatore raccontano la vicenda e gli echi antichi penetrano profondamente nel presente. Figure, sagome, oggetti ammiccano ad una tradizione classica dal contenuto sempre attuale; le musiche di Gindro, elaborate dal trio Corteccianova (chitarra, basso e batteria) scandiscono ogni momento dello spettacolo.
Nelle parole di Gindro il tempo si ferma: due persone, due nostri vicini di casa, ripetono eternamente il gioco dell’Amore come Ippolito e Fedra.
Lunedì 25 maggio, sala Auditorium Palazzo delle Esposizioni, ingresso di via Milano, ore 11.00.
Ingresso libero.
Informazioni e prenotazioni allo 0632652401 – fax 0632652433.