Categoria: Teatro

K – festa di compleanno di Fedor Pavlov Karamazov

K – festa di compleanno di Fedor Pavlov Karamazov

Il rapporto tra padri e figli ha sempre avuto una coloritura drammatica: questo è attestato, sin dai primordi della civiltà, nei miti cosmogonici di qualsiasi cultura.

In quella nostra – greco, ebraico, cristiana – si ripetono gli esempi del sacrificio del padre oppure del figlio; e la psicoanalisi, Sigmund Freud per primo, ne ha preso atto sostanzialmente con due storie: quella di Edipo (Il caso del piccolo Hans) e quella dell’orda primitiva (Totem e Tabu), in cui un figlio, in proprio o per conto di tutti i figli, uccide il padre.

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Bello di papà

Bello di papà

Vincenzo Salemme è uno dei più affermati commediografi italiani in attività, nonché attore, regista e sceneggiatore piuttosto brillante, a cui attribuiamo però alti e bassi. Abbiamo trovato poetici e straordinariamente efficaci i primi due testi teatrali che abbiamo applaudito a Roma: La gente vuole ridere! scritta nel 1993; …e fuori nevica! del 1995 che, oltre a tutto, hanno rivelato alcuni giovani (allora) talenti teatrali quali Paolantoni, Buccirosso, Paone oltre allo stesso Salemme.

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ARGOT PRODUZIONI: MISANTROPO di Molière

ARGOT PRODUZIONI: MISANTROPO di Molière

Traduzione, adattamento e regia Francesco Frangipane. Con: Arcangelo Iannace, Alceste; Francesco Zecca, Filinte; Vincenzo De Michele, Oronte; Vanessa Scalera, Celimene; Miriam Galanti, Eliante; Silvia Salvatori, Arsinoè; Matteo Quinzi, Acaste; Gilles Rocca, Clitandro;

musiche e DJ set Antonello Aprea; scenografia Francesco Ghisu; costumi Cristian Spadoni; light designer Giuseppe Filipponio

I versi recitati da Oronte e Celimene sono del Poeta Norberto Fratta Pumpuli

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Monica Guerritore: dall’inferno all’infinito

Monica Guerritore: dall’inferno all’infinito

Castel Sant’Angelo è il sepolcro dell’imperatore Adriano. Su di una parete, nel cuore del grande edificio, una stele lo ricorda: «Animula vagula blandula / hospes comesque corporis / quae nunc abibis in loca / pallidula rigida nudula / nec, ut soles, dabit iocos» (Piccola anima, amata, vagabonda /ospite e compagna del corpo / andrai ora in luoghi / lividi, gelidi, spogli /né più, come solevi, ti abbandonerai all’amore, traduzione libera) con i versi da lui stesso scritti.

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Una stanza in più

Una stanza in più

In questo periodo dell’anno gli spettacoli a Roma sono poco accattivanti e, quando lo siano, non hanno una periodicità che consenta una facile scelta.

Navigando tra le varie proposte ci siamo orientati verso il teatro Tordinona per due motivi (anzi tre): è vicino a piazza Navona e si associa alle belle passeggiate serali; è uno spazio piccolo in cui andiamo raramente; ospita spesso compagnie di giovani, come in questo caso.

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