Categoria: Teatro

Gli innamorati

Gli innamorati

goldonidi Carlo Goldoni
Produzione La Piccionaia – I Carrara
Drammaturgia di Carlo Presotto e Titino Carrara
con MARCO ARTUSI, ILARIA CANGIALOSI,
TITINO CARRARA, ARMANDO CARRARA,
MARTA MENEGHETTI
ANNALISA PESERICO e MASSIMO VINTI
Regia di Flavio Albanese

 
Di Carlo Goldoni è appena terminato il terzo centenario dalla nascita ed il giusto omaggio gli viene tributato da tutto il teatro italiano di cui, forse, è stato il principale propulsore. Anche il Comune di Morrovalle si è unito alle celebrazioni ospitando “Gli innamorati”, scritto del 1759.
Si tratta di un testo particolarmente innovativo per l’epoca; infatti non è solo una commedia degli equivoci, ma un lavoro in cui vengono messi bene in evidenza – esasperandone i tratti – alcuni aspetti peculiari del nostro inconscio sociale: la gelosia, la prepotenza e il bisogno di possesso di chi è innamorato, ma anche l’invidia e la stolidità di chi è concentrato solo su se stesso.

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Serata Giorgio De Chirico

Serata Giorgio De Chirico

serata de chirico  Teatro dell’Opera di Roma

Andare al Teatro dell’Opera di Roma costituisce generalmente un’impresa: è necessario prenotare con largo anticipo o accontentarsi degli ultimi posti scomodi ma, tant’è, la spettacolarità degli allestimenti e la bravura degli artisti spesso ricompensa tre o quattro ore di sofferenze o una spesa ormai cospicua per le tasche semivuote di molti romani.

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Serata d’addio

Serata d’addio

di Paolo Villaggio
liberamente ispirato a:
“Il tabacco fa male” di Anton Cechov
“Il canto del cigno” di Anton Cechov 
“L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello
Regia di Andrea Buscemi

serata di addio

Paolo Villaggio di sé dice di essere diventato famoso come attore comico, per questo tutti si aspettano da lui che faccia sempre ridere. Invece quello che presenta ora dovrebbe essere uno spettacolo triste: una serata d’addio dopo cinquantaquattro anni o cinquantasei (dipende dalle battute) anni di vita in teatro.

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Vita d’Adriano

Vita d’Adriano

Memorie di un cecchettaro nella neve
diretto e interpretato da Giorgio Felicetti
tetaro morrovalle  A Porto Civitanova Marche, all’inizio del ‘900 sorse una fabbrica concepita dal genio, dall’avidità e dall’arrivismo di un uomo, Adriano Cecchetti: 50.000 operai in novanta anni.
Lo spettacolo che ha aperto la nuova stagione del Teatro Comunale di Morrovalle, ne ripropone la parabola discendente attraverso gli occhi di Adriano, operaio “cecchettaro” che  racconta gli ultimi 49 anni vissuti dall’interno.
Noi amiamo il teatro di Morrovalle perché fa parte della nostra casa quasi fisicamente: nella  condizione a metà, tra abitanti e ospiti, ci piace partecipare a quanto propone questo splendido paesino ricco di storia e di cultura.
Per questo non potevamo mancare alla serata inaugurale.

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L’innesto

L’innesto

di Luigi Pirandello

innesto-pirandello

Sostiene Pirandello, in questo lavoro del 1917, che un innesto per riuscire deve trovare la pianta “in succhio”, in amore: è l’amore che consente l’insediamento della vita. Laura Banti subisce violenza in un parco romano: picchiata e stuprata viene ricondotta a casa dalla forza pubblica. L’onta dell’abuso trasforma una tranquilla vita borghese e ne deforma i contorni ponendo i protagonisti di fronte al dilemma di un aborto “d’onore”. A dispetto dei settanta anni trascorsi dalla scrittura del testo, il dilemma dell’aborto d’onore rimane cristallinamente intatto; Pirandello, con idealistica fantasia, lo risolve nell’ipotesi poetica dell’innesto. Laura Banti è rimasta incinta perché donna in amore, innamorata del marito Giorgio: il figlio, frutto dell’amore, è perciò comunque di Giorgio.

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