Categoria: Teatro

Le Nozze di Figaro

Le Nozze di Figaro

Le Nozze di Figaro, ossia la folle giornata (K 492) è la prima delle tre opere scritte da Mozart su libretto di Da Ponte. Le mariage de Figaro di Beaumarchais, cui si ispira, era stata vietata dall’Imperatore Giuseppe II a causa dei forti contenuti politici, ma Mozart ebbe il permesso di rappresentarla come opera comica dopo avere operato alcune modifiche al testo.

Il Conte d’Almaviva è invaghito di Susanna, cameriera della Contessa: la ragazza è in procinto di sposare Figaro, ma il Conte cerca di imporle, nei fatti, lo “ius primae noctis”. Nello stesso tempo il giovane Cherubino è innamorato della Contessa e la cameriera Marcellina contende Figaro a Susanna mentre Don Bartolo, antico amante di Marcellina, fa di tutto per essere gradito alla sua vecchia fiamma.

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Figurine

Figurine

di Oberdan Cesanelli

Abbiamo la fortunata possibilità di poter vantare molte amicizie nel mondo del Teatro. Tra di queste annoveriamo la “Compagnia delle rane” e Oberdan Cesanelli. Questi amici – insieme o separatamente – stimolano e ravvivano la vita della provincia marchigiana organizzando stagioni teatrali, maratone di lettura e manifestazioni musicali.

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Un castello nel cuore

Un castello nel cuore

Da quando conosciamo Pamela Villoresi, sappiamo del suo desiderio di interpretare la figura di Santa Teresa di Avila e, nelle chiacchierate con lei, abbiamo appreso anche quali e quanti siano stati gli scrittori, i poeti, i saggisti, i vaticanisti che ha interpellato, e con i quali ha discusso di questa figura straordinaria: dapprima per formarsi una conoscenza profonda di lei e poi, anche, per chiedere contributi in termini di scrittura.

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La strana coppia

La strana coppia

La strana coppia è una commedia di Neil Simon rappresentata per la prima volta nel 1965 e portata sugli schermi nel 1968. Siamo nel pieno del periodo “felice” degli anni ’60, per la cultura e la società americana vincente nel mondo; però anche appena ad un passo dal disastro del Vietnam e dalla perdita dell’ingenuità del “sogno americano”. In realtà, la cattiva coscienza statunitense era palesemente stratificata da più di 100 anni, riguardo alle scelte imperialiste (invasione del Mexico del 1846), e sin dall’inizio della sua storia (dichiarazione d’indipendenza del 1776) riguardo alle scelte schiaviste e razziste.

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Mio marito è un assassino

Mio marito è un assassino

di Sandro Gindro(1984), regia di Pino Strabioli

Sme (Esmeralda) è una donna frivola, ma sensibile e amante degli animali e della natura; chiusa nella sua esistenza domestica è profondamente e sensualmente legata al marito Dru (Asdrubale), che la ricambia con pari intensità. Asdrubale è totalmente dedito al lavoro, in cui riversa ogni frammento di tempo spendendosi per progettare e portare a termine le proprie attività. Il lavoro che svolge è piuttosto complesso e lo porta a intrecciare rapporti con un gran numero di persone di cui, talvolta, dimentica persino l’esistenza: fa l’assassino.

La scena è ambientata in una casa borghese piuttosto ricca, è la casa di un antiquario. Entrano due clienti – madre (Livia Bartolucci) e figlia (Vittoria Rossi) –, destinate ad essere le prossime vittime. In un’altra stanza Dru (Pino Strabioli) racconta a Sme (Sabrina Knaflitz) di come abbia ucciso una vecchina annegandola nella polenta. Sme sviene in continuazione turbata non già dalla violenza dei gesti – tuttavia sempre cortesi e rispettosi delle forme – narrati dal marito, ma al pensiero della vicina di casa, che strappa le tenere foglioline di basilico dalla pianta: una tortura tremenda.

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