Autore: Pietro

Tradimenti

Tradimenti

Chi non ha problemi con il sesso? Sia praticandolo, sia restando casti.

1. Per un po’ ero stato insieme a Marina.

Marina era un po’ fredda, dentro e fuori: sembrava sempre ti facesse il regalo, quando si avvicinava. Le era sconosciuto il significato della parola insieme, che vale almeno per due… Perciò esigeva gran promesse, una forma di indennizzo, per andare a letto. All’inizio credevo fosse colpa dell’ingenuità o dell’inesperienza, ma non era questo: qualsiasi ragazza, non importa l’età, ti salta al collo se c’è sentimento… e poi no, non era ingenua. Anzi! te la voleva far pesare: voleva farti pagare il prezzo della cortesia –  il gran regalo che ti faccio! – che consisteva nel lasciarti immaginare il suo anello d’oro, tempestato di diamanti.

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Pupo di zucchero

Pupo di zucchero

In un periodo in cui è di moda il fai da te, corroborato dalle indicazioni onnicomprensive dei tutorial, mi reco con immenso piacere a teatro, soprattutto se gli spettacoli sono importanti e curati; e mostrano la mano sicura del regista e le qualità degli artisti. Molto si impara ascoltando; moltissimo “rubando con gli occhi”, in presenza di un maestro in carne ed ossa. La tecnica del rubare con gli occhi e un metodo di apprendimento straordinario: si avvale del proprio pensiero, mentre fa affidamento al ricordo delle indicazioni scritte o degli apprezzamenti che, in quel momento, rimangono sullo sfondo. Si impara tanto dalle imperfezioni, dagli errori propri e altrui; dalla fatica dell’affanno e della fretta…

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Sognando il gatto

Sognando il gatto

Ho sentito parlare di questo libro – apparentemente dedicato ai ragazzi tra i 10 e i 13 anni – per ben due volte nelle trasmissioni di Radio3. L’autore, Mario Desiati, ha recentemente vinto il Premio Strega con Spatriati e, pertanto, merita la massima attenzione: questo significa innnanzitutto invidia, la mia. Non so come si faccia a vincere un premio, mi sembra impossibile, e ammiro chi riesce. Immagino sia importante affrontare quelle pagine scritte cercando di carpirne il segreto; però di Spatriati parlerò in un’altra occasione.

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un altro Notre Dame de Paris

un altro Notre Dame de Paris

La stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma presenta, nello scenario splendido delle Terme di Caracalla, proposte varie: generalmente più “leggere” rispetto a quanto si riesce a fare al chiuso. Alcune di queste suscitano grande interesse, altre possono risultare discutibili, nonostante l’impegno profuso da organizzaztori ed artisti.

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Tiro al piccione

Tiro al piccione

“Prima di venire inserito nelle antologie, uno scrittore deve essere mortissimo” così diceva la grande Maria Luisa Spaziani, amica per un tempo breve. Mortissimo significa scomparso da un sufficiente numero di anni, in modo che il ricordo non possa nuocere a quanti siano rimasti, per le polemiche di parenti e affini o per il rinvenimento improvviso di scritti segreti. “Poi – aggiungeva – bisogna che qualcuno se ne innamori, cioè comprenda la sua opera, l’apprezzi, la decodifichi, nei termini culturali, sociali e umani”.

È quanto sta accadendo all’opera di Giose Rimanelli? Personalmente ne conosco un unico frammento – seppure il più noto –, cioè il famoso Tiro al piccione, uno dei più tragici, violenti, sofferti romanzi del Novecento. Torna in libreria, finalmente, dopo le distorsioni politiche e gli ostracismi culturali, con la dimensione di opera importante per la letteratura italiana del dopoguerra. Personalmente ho le idee confuse, non sulla qualità dell’opera, ma sulla letteratura del primo dopoguerra, perché resto sbigottito a riguardo della parola guerra: la questione, per me, non dipende dal lato della barricata, perché resto ugualmente sbigottito nei confronti del libro antiparallelo Il partigiano Jonny di Beppe Fenoglio.

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