Categoria: Teatro

MADAME BOVARY

MADAME BOVARY

di GUSTAVE FLAUBERT riscrittura di Letizia Russo

con: (in ordine di apparizione)
Emma Bovary LUCIA LAVIA
Charles Bovary LINO MUSELLA
Homais GABRIELE PORTOGHESE
Léon MAURO CONTE
Hippolyte LAURENCE MAZZONI
Berthe (manovrata da) ROBERTA ZANARDO
Lheureux ELISA DI EUSANIO
Rodolphe XHULJO PETUSHI
regia ANDREA BARACCO
scene e costumi MARTA CRISOLINI MALATESTA
disegno luci PIETRO SPERDUTI
musiche GIACOMO VEZZANI
prodotto da ALESSANDRO PREZIOSI, TOMMASO MATTEI, ALDO ALLEGRINI

PRODUZIONE KHORA.TEATRO  Teatro Piccolo Eliseo, Roma – prima nazionale

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SCANDALO

SCANDALO

“Das Vermächtnis” di ARTHUR SCHNITZLER traduzione di Ippolito Pizzetti Teatro Eliseo

Arthur Schnitzler, provocatorio e secessionista come l’arte viennese di fine secolo, propone un quesito sociale: cosa accadrebbe ad una buona famiglia borghese, ricca di sentimenti e di affetti (quasi) trasparenti, qualora venisse coinvolta in uno scandalo? È nello spirito di Teorema di Pasolini che voglio leggere la proposta di Franco Però: cioè alla maniera di una domanda rivolta al pubblico e di un invito alla catarsi (cara ad Aristotele ed ai Tragici Greci).

In alternativa, la semplice osservazione dell’interno borghese, descritto dall’autore, mi parrebbe poco interessante – tanto per lo spettatore, quanto per il regista – datata e persino confusa.

Bisogna però delimitare il territorio narrativo, che ci proprone una famiglia borghese della Vienna fin du siècle (il testo è del 1898), capitale europea nel momento più alto della potenza culturale ed economica, dal quale iniziarono – anche – i grandi sconvolgimenti europei e mondiali.

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La Cenerentola

La Cenerentola

Lo stesso Alejo Pérez che ha diretto il concerto del 10 gennaio al Teatro dell’Opera di Roma, si è cimentato con la Cenerentola di Gioachino Rossini, con ottimo esito. L’opera riprende una storia antichissima dalle probabili origini cinesi, passata nei secoli – attraverso la tradizione orale – in tutte le civiltà, da oriente a occidente: nel nostro paese venne fermata sulla carta da Giambattista Basile (La gatta cenerentola) nel Lo Cunto de li cunti (1634); successivamente se ne ebbero versioni “nobilitate” di Charles Perrault (1680) e ancora più avanti dei Fratelli Grimm (1857). La storia – come attualmente è raccontata ai bambini – è legata invece alla versione cinematografica di Walt Disney (1950).

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il Tradimenti di Harold Pinter

il Tradimenti di Harold Pinter

Harold Pinter è stato uno dei più grandi drammaturghi inglesi. Egli seguì, in un certo senso, la tradizione shakespeariana del palcoscenico, formandosi prima come attore e poi come autore. Il suo è un teatro di parola, che si colloca a metà strada tra la psicologia kantiana di Pirandello e quella intuizionista-surrealista di Ionesco o Beckett. Nei propri lavori Pinter esplora l’inconscio, protagonista principale sulla scena, attraverso le ripetizioni di parole o di situazioni e mediante la distribuzione degli stati d’animo tra i diversi personaggi che – individualmente – presentano una estensione unidimensionale.

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La Tempesta, con Giorgio Albertazzi

La Tempesta, con Giorgio Albertazzi

Albertazzi, nel ruolo di Prospero, mago e Duca di Milano spodestato dal fratello, per tutta la durata dello spettacolo “si muove su una sedia a rotelle, come un moderno Hamm beckettiano… Proprio dall’apparente fragilità fisica si sprigiona la sua imprevedibile Potenza; Potenza di pensiero e abilità esoterica incontrastabile” (note di regia).

Così in effetti appare il personaggio principale, sospinto senza tregua dallo spiritello Ariel, che in questo modo si procaccia l’affetto del protagonista e degli spettatori, per questa dedizione umana.

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