Categoria: Racconti

Quattro livelli di incomprensione

Quattro livelli di incomprensione

Sono passate più di due settimane dalla bella edizione della maratona “Asino chi non legge: 4” consumatasi a Fermo dalle 17.15 di giovedì 22 agosto alle 00.45 di sabato 24 agosto, della quale avevamo annunciato l’occasione.

Abbiamo avuto il piacere di assistere a molte letture, diciamo per una buona metà della durata complessiva, e ci fa piacere commentarne alcune, cominciando dall’apertura affidata ad un trio: Elena Fioretti, Ximena Gonzalez e Chiara Spernanzoni (era in origine un quartetto che ha subito la defezione di Roberta Marchesini) hanno messo in scena un breve spettacolo malizioso e accattivante sul testo di Franca Rame “Sesso? Grazie, tanto per gradire” (per la lussuria). Non abbiamo ascoltato personalmente Stefania Cippitelli nella lettura di “Clitemnestra o del crimine” di Marguerite Yourcenar (immaginiamo, di nuovo, per la lussuria), ma ci è stato riferito di un notevole successo, sancito dalla presenza di una quarantina di fans personali che l’hanno seguita e applaudita con calore.

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Arrivederci!

Arrivederci!

Albert Carvajal, disordine

Sì scusa…uso Linux, che è leggero, ma non sempre funzionale. Buona giornata

Laura è una bambina di sette anni, con gravi difficoltà scolastiche dovute – anche – ad un ritardo nel linguaggio, a seguito di crisi epilettiche trattate sin il 2010. Ha terminato da poco la prima elementare e si nota, palesemente, come la sua situazione scolastica, sia problematica; lo si capisce aprendo un qualsiasi quadernone a caso…..

A fatica si comprende l’appunto dei compiti da effettuare, a volte anche il suo nome è illeggibile.. però ricorda a mente i compiti da svolgere per il giorno successivo… Sono quaderni trasandati, i suoi: guardo le pieghe delle pagine e le foderine sgualcite, poi passo in rassegna la casa dove vive, e la magliettina che indossa….

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La matematica “e” un’opinione (una piccola autoanalisi)

La matematica “e” un’opinione (una piccola autoanalisi)

Da un recentissimo periodo, due volte la settimana mi reco da una bambina con problemi scolastici generalizzati. A grandi linee posso affermare di conoscerla da sempre.

Il mio paese è una piccola realtà, quindi all’apparenza credi di conoscere tutti; poi avvicinandoti meglio, ti accorgi che… forse… E che per conoscere devi soffermarti ad ascoltare più in profondità.

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Discalcul…che?

Discalcul…che?

Gianluca non ha l’aspetto tipicamente informe dei maschi della sua età. Riesco a riferirmi a lui con l’appellativo – ragazzo –, senza ironizzare sul termine, eppure ha 13 anni.

È il primo di cinque fratelli: tre maschi e due femmine. La madre, all’apparenza, si dimostra una donna quieta ma carica di energie, totalmente impegnata nell’attività di casalinga e nel  trasporto dei figli nelle varie attività sportive e ricreative che svolgono in orario extrascolastico.

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Mi sono detta: ecco, è andata così

Mi sono detta: ecco, è andata così

È da tempo che lotto con mia madre. La chiamo sempre “mamma” dentro di me, ma scrivendo di lei  la parola che mi viene alla mente è “madre”.

Riflettevo ieri sera, anzi notte, prima di andare a dormire e dopo aver terminato la lettura del romanzo di Agata Christie -Miss Marple al Bertram Hotel- che sono giorni in cui il primo pensiero da sveglia e l’ultimo prima di dormire è lei.

Tra noi due è in atto una lotta feroce, credo che lei ne sia consapevole (se non sono io ad attribuirle ciò): lotta senza quartiere per il controllo ed il possesso dell’una sull’altra, fino a quando una delle due si dichiarerà, o sentirà, sconfitta.

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