Memorie di Adriana
Sostiene Sandro Gindro che la vita è teatro; sostiene pure che il teatro ha tre differenti definizioni: il ‘teatro primo’ è il desiderio. Nessun desiderio nasce ‘astratto’ ma, essendo sempre desiderio di qualcosa, spinge verso una rappresentazione (opportuna o no) che porta al soddisfacimento del desiderio. Il ‘teatro secondo’ è il racconto del desiderio realizzato: può essere fatto a qualcuno ma anche a se stessi e risponde ad una esigenza assolutamente profonda ed ancestrale. Proprio da questa esigenza nasce il ‘teatro terzo’ ovverosia il racconto – o la rappresentazione – fatta in un adeguato spazio scenico e con opportuni accorgimenti: ciò che comunemente chiamiamo Teatro. …
La pigrizia, che mi ha attanagliato nel mese appena trascorso, si è unita insieme al caldo insopportabile e alle perplessità (insopportabili anche quelle): raccontare serve davvero a qualcosa? Se ai giovani protagonisti del Decamerone e del Pentamerone raccontare serve ad ingannare il tempo (e la morte), forse limitarsi ad osservare – e ridurre al minimo le affermazioni, in accordo con Antonio Pizzuto – va bene per ogni (altra) età.