Concerto per Sandro Gindro
Giovedì 1 ottobre ore 21.00
Sala dell’arciconfraternita dei Bergamaschi, Via di Pietra 70 – Ingresso libero
In programma:
Antonìn Dvoràk:
Quartetto n.12, op.96 “Americano”
Giacomo Puccini:
Quartetto “Crisantemi”
Sandro Gindro:
Quartetto “Il Gabbiano”
Quartetto d’archi I Solisti Liriensi
Loreto Gismondi Violino I
Marco Palmigiani Violino II
Alberto Petricca Viola
Francesco Marini Violoncello
Il Quartetto n.12, Op.96, fu composto nel giugno del 1893 nella cittadina di Spilville, nello stato dello Yowa, popolata di boemi immigrati. Per questo motivo il Quartetto viene chiamato “Americano” e contiene accenti e richiami tematici del folclore statunitense così come avviene nella Sinfonia “dal Nuovo mondo”. Nel primo movimento domina un tema avviato dalla viola che riecheggia una melodia del folklore americano, tra varietà di armonie e ritmi sincopati, espressioni del sentimento di gratitudine dell’artista verso il paese che lo ospita. Il secondo movimento Lento, è un nostalgico ricordo della terra nativa: la cantilena dei violini e della viola è accompagnata dal pizzicato del violoncello; la frase diventa sempre più insistente e drammatica con gli accordi gravi del violoncello e il tremolo della viola. Alcuni hanno sostenuto che il tema del secondo movimento si basa su uno spiritual o forse su una melodia indiana Kickapoo, che Dvorák conobbe durante il suo soggiorno a Spillville. Nel terzo movimento si ritrovano i gioielli melodici e le invenzioni ritmiche tipiche di Dvorak; esaltante e ricco il Rondò finale, di sapore boemo per la qualità della musica spigliatamente impostata su un vivace andamento di danza contadina: non tutta la tradizione è perduta se è trasportata nel nuovo mondo. Si possono percepire, nell’ultimo movimento, anche i riferimenti al suono della locomotiva, ricordando l’amore di Dvorák per le ferrovie. Caratteristica del quartetto è comunque l’ampio uso della scala pentatonica, comune nelle melodie spirituals e nelle musiche etniche di tutto il mondo.
Il quartetto Crisantemi (1890) fu scritto da Giacomo Puccini in una sola notte, per la morte di amedeo di Savoia. Il brano è composto da un singolo movimento, omogeneo nelle tinte oscure, ma arricchito da due idee melodiche interessanti giudicate degne, dallo stesso autore, di essere riprese nella Manon Lescaut (1893, terzo atto). Non viene quasi mai proposto nella scrittura originale, ma è frequentemente eseguito dalle orchestre di tutto il mondo nell’arrangiamento per orchestra d’archi.
Sandro Gindro compose il Quartetto Il Gabbiano nel 1993. Il brano è strutturato in tre movimenti: il primo, Lento, molto cantabile, presenta una melodia iniziale enigmatica esposta dal primo violino e dal violoncello – immediatamente ribadita dal violino secondo e dalla viola – cui segue una dinamica ricca di variazioni di tempi e ritmi che plana verso un finale lento, meditativo. Il secondo movimento, Largo, propone una melodia cardine esposta in semibrevi, contraddetta lungamente nello sviluppo ed infine riproposta nel sottofinale, che precede le ultime otto battute sospese in una rarefazione di suoni bruscamente interrotta. Il terzo movimento, Presto (come un rondò), propone una velocissima volata del violino primo, con gruppi di quintine in semicrome, che quasi vuole togliere il respiro, proposta tre volte: ad essa si interpongono intermezzi delicati e quasi cantabili, per concludere in un Lento rallentando di nuovo sospeso ed enigmatico. Caratteristica compositiva di Gindro è la politonalità ed una successione di intervalli, che generano una tensione enigmatica, in cui ricorre un cospicuo uso delle alterazioni.
“I Solisti Liriensi” è un ensemble di musicisti diplomati presso il conservatorio Licinio Refice di Frosinone e poi perfezionati nelle migliori realtà nazionali ed estere, come l’Orchestra Giovanile dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, l’Orchestra Giovanile di Fiesole, l’Orchestra Giovanile del Teatro Dell’Opera di Roma, l’Orchestra del M° Uto Ughi che si riunisce per il Festival di Roma. Il quartetto ha all’attivo la registrazione di due CD: Le Quattro Stagioni (Antonio Vivaldi) per l’etichetta musicale SIFARE e La Serva Padrona (Giovanni Battista Draghi “Pergolesi”) per l’etichetta musicale “Tactus”.