The libertine / Il libertino

The libertine / Il libertino

libertine 

Si tratta di un film ambientato nell’Inghilterra della restaurazione, periodo politicamente difficile e moralmente discutibile, e narra la vera storia John Wilmot, conosciuto come il Conte di Rochester, consigliere e amico di re Carlo II e noto poeta satirico del XVII Secolo.

Il Conte di Rochester (Johnny Depp), personalità eccentrica e stravagante dalla vita sessuale movimentata, si innamorò dell’attrice Elizabeth Barry (Samantha Morton) , che lui volle far diventare una stella del teatro inglese. La loro relazione attraversa i lussi della corte di Re Carlo II (John Malkovich) per concludersi nel tradimento ce nella rovina.
Per ragioni politiche Re Carlo II richiama dall’esilio il Conte di Rochester, precedentemente allontanato da Londra a causa della condotta scandalosa e trasgressiva. Condotta che il Conte coloriva di satirico pungente umorismo nei confronti dei reali inglesi, non tralasciando di stupirli con prodezze erotiche di ogni sorta.

Questi elementi nel film fanno apparire il Conte di Rochester come un personaggio dal cuore duro, interessato solo ai rapporti carnali senza limiti, tanto da rischiare la sifilide, ammalarsi e morire.
Il film però cresce lentamente, grazie all’abile regia di Laurance Dunmore, in uno sviluppo poetico costante che vuole raggiungere l’apice dell’amore.
L’amore che tanto spaventa gli esseri umani quando lo incontrano, dopo averlo estenuantemente cercato, perché spinge a confondersi ed annullarsi con esso fino a divenire un unico elemento, da cui attingere forza e volontà fino ad imparare che la vita va amata e rispettata.

La paura presenta l’altra faccia dell’amore. La paura di colei che, nonostante il frutto generato da quell’unione, sceglie con razionale freddezza di attrice consumata il pubblico e, con pari razionalità, il tradimento ottenendo quale ricompensa il lusso e la celebrità.
Il libertino, amato e corteggiato finanche dalla propria consorte, verrà infine respinto dall’amante attrice.
Protagonista indiscusso di questo film è il teatro, visto come adatto cardine sociale e immaginato come tecnica rivelatrice di verità altrimenti taciute. Una passione viscerale univa il conte di Rochester al teatro e ne costituiva la stessa vita; quella vita che poteva essere vissuta al di fuori del palcoscenico solo come sofferta rappresentazione dello squallore umano e che solo sulla scena poteva essere redenta e ambire a più elevati valori poetici.

sandraantonetti
 

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