Racconto di un viaggio

Racconto di un viaggio

Giorni d’estate: un anelito
sbocciato dalla primavera,
dal tepore che allontana
le gelide nebbie e scioglie
il torpore dai corpi apatici,
da un incontro in dolci suoni di
parole leggiadre sospese
tra sorrisi e ammicchi, vuoi
scia impalpabile voluttuosa.Campestre odore di polline
impolverato, dune calde,
roventi le mani vibrano
e insieme emozioni, idee.

  Raggio di luna solitaria
luminosa e bianca come
la luce dei sogni. Un blues manca,
armonie solitarie nella
notte echeggiano, da campi
lontani le odo venire
con un soffio di vento, sole
senza melodie, fuori tempo;
note disperse per campagne,
viaggio interminabile alla
ricerca del sogno più bello.

 

Nicola Marinelli

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