Il pontile di Clausen

Il pontile di Clausen

Ann Packer
Romanzo, Stati Uniti 2002
486 pp.
Prezzo di copertina € 17
Traduzione: Monica Capuani
Editore: Mondadori, 2002
ISBN 8804504757

Il pontile di Clausen   “Quanto siamo debitori alle persone che amiamo? Quanto? Quand’ero al liceo, per lodare gli amici si usava dire: “Metterebbe la mano sul fuoco per me”. Credo che perfino Mike l’abbia detto a Rooster una volta, ed è anche probabile che Rooster l’avrebbe fatto… Quello che avevo scoperto io era che non potevo rinunciare alla mia vita per Mike, ecco come la vedevo, era quella la scelta che credevo di dover fare

Carrie ha ventitré anni, la sua vita trascorre tranquilla nella piccola cittadina del Wisconsin, dove è nata e cresciuta. Il suo tempo si divide tra il lavoro in biblioteca, gli amici di sempre e Mike, suo fidanzato da otto anni, con cui ultimamente non va più tanto d’accordo. Un giorno, durante una gita, Mike si tuffa da un pontile e rimane completamente paralizzato. La tragedia costringe Carrie ad una scelta: seguire il senso del dovere ed assistere il fidanzato, oppure sfuggire ad un futuro da tempo pianificato ed ora segnato da un crudele destino. Decisa a non farsi travolgere dai sensi di colpa, ed ignorando l’indignazione di tutti, Carrie parte per New York. Nella metropoli si costruisce una nuova vita e si innamora perdutamente di Kilroy, un uomo affascinante ed enigmatico.
Eppure i rimorsi non la abbandonano; le voci di quelli che ha lasciato si fanno sempre più insistenti, tanto da spingerla ad una nuova e più difficile decisione.

Carrie è una ragazza come tante, che improvvisamente si trova ad affrontare una situazione difficile e inaspettata, dalla quale è impossibile fuggire. Lasciare la sua città non basta ad allontanare i rimorsi, perché il problema vero è la stima di sé, determinata dalla coerenza e dal coraggio delle proprie scelte. Abbandonare un luogo, una persona, è una soluzione facile solo in apparenza: a volte i giudici più severi delle nostre azioni siamo noi stessi, e dalla nostra coscienza non possiamo scappare. Certe scelte coinvolgono inevitabilmente chi ci ama e vive accanto a noi, e questo alimenta il dramma morale: quanto dobbiamo alle persone che amiamo? E’ giusto abbandonare completamente i propri desideri per non deludere chi ci circonda? I condizionamenti e la lealtà verso gli altri appaiono spesso in contrasto con l’amore e la fedeltà verso se stessi e questo rende le decisioni molto difficili e spesso dolorose.
Sono queste le scelte cruciali e a volte definitive che implicano una maturazione personale, frutto di errori, tentativi e desideri.

Marta De Santis 

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