Categoria: Teatro

Incontri di Musica Sacra e Contemporanea

Incontri di Musica Sacra e Contemporanea

Domenica 11 marzo, ore 21.00

Basilica di San Marco Evangelista, piazza San Marco 1, 00186 Roma – Ingresso libero

Interpretare il sentimento del sacro

Programma:

Sandro Gindro Misteri Gaudiosi, Nino Rota Il Presepio, Mario Castelnuovo Tedesco Evangelion, Luciano Bellini Cantico delle Creature, Enrico Marocchini Requiem

Soprano Marta Vulpi, Pianoforte Roberto Murra, Flauto Enrica Parente, Oboe Flora Girolami, Clarinetto Alice Iannarilli, Fagotto Francesco Pantaneschi, Violino primo Shalom Budeer, Violino secondo Teresa Ceccato, Viola Marco Valabrega, Violoncello Matteo Scarpelli

Direttore Paolo Lepore

Interpretare il sentimento del sacro è quanto, da sempre, gli artisti hanno cercato di fare.

Nel secondo concerto proposto dagli Incontri di Musica Sacra e Contemporanea potremo ascoltare alcuni esempi straordinari: dalla semplicità del Presepio di Nino Rota (1928), il cui testo è tratto dai Canti della montagna Lucchese; all’intensità di Evangelion (1947) di un ispiratissimo Mario Castelnuovo Tedesco; fino alla lettura in chiave contemporanea dei Misteri Gaudiosi (1993), operata da Sandro Gindro, o della sacralità francescana delle Creature (2005) secondo Luciano Bellini; per concludere con il dolente omaggio ad un amico scomparso con il Requiem (2017) di Enrico Marocchini.

INCONTRI DI MUSICA SACRA E CONTEMPORANEA

INCONTRI DI MUSICA SACRA E CONTEMPORANEA

Ogni religione costruisce e struttura la propria comunità e si riconosce nei luoghi e nei valori che, divenuti personali, permettono all’individuo di rispecchiarsi nel proprio gruppo e accreditarsi socialmente: all’interno di ogni luogo di culto vige un monopolio religioso, identitario e culturale. Le difficoltà che talvolta incontra il dialogo sociale interreligioso, hanno carattere cultuale e culturale, ma anche identitario ed attingono, con forza emotivamente radicata, a ciò che è inconscio.

L’opportunità di un avvicinamento culturale ed identitario, ricercata dalla manifestazione, viene soddisfatta dall’insieme dei luoghi di culto che l’accolgono e dal Teatro Argentina, simbolo della città di Roma.

Quest’edizione speciale degli Incontri – diretti da Sandro Gindro dal 1988 al 2001 –   è dedicata alle Tre Religioni del Libro; è realizzata dall’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali in collaborazione con: Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, Comunità Ebraica di Roma, Basilica di San Marco Evangelista, Centro Islamico Culturale d’Italia, Ambasciata del Marocco, Teatro di Roma; ha il Consenso del Vicariato di Roma e il Patrocinio del Comune di Roma.

Le baruffe chiozzotte

Le baruffe chiozzotte

Al tempo della televisione educativa e culturale degli anni ’60, mi innamorai di Goldoni: amore sempre ribadito, nel teatro e nelle tracce biografiche e culturali presenti nella storia della letteratura e a Venezia. In particolare amavo Le baruffe chiozzotte, di cui non capivo quasi nulla, e Le smanie per la villeggiatura: le “Baruffe” mi lasciavano un’irritazione insanabile per la finta ingenuità femminile (o l’inguaribile inconsapevolezza maschile); le “Smanie” mi istillavano un senso di disagio ed una malinconia struggente e perduta.

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Signorina Rosina di Antonio Pizzuto

Signorina Rosina di Antonio Pizzuto

Libreria Passepartout – Piazzale Patrizi – Recanati

Sabato 14 ottobre, ore 18, presentazione del libro di Antonio Pizzuto “Signorina Rosina”.

Antonio Pizzuto ha costituito uno dei casi letterari (insieme con Giose Rimanelli, Giuseppe Berto, Angelo Fiore …) in Italia, tra il 1958 e il 1976 (anno della morte di Pizzuto): accolto dapprima entusiasticamente (Gianfranco Contini), poi sempre più snobbato da pubblico e critica a causa delle crescenti difficoltà di lettura e interpretazione degli ultimi romanzi (in particolare Testamento, 1969, libro molto atteso soprattutto da Angelo Mondadori).

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Finale di partita

Finale di partita

Samuel Beckett, discreto giocatore di scacchi, diede alla commedia tragica il titolo suggeritogli dalle tre fasi di una partita: apertura, mediogioco, finale. Nell’apertura si hanno a disposizione tutti i pezzi, il che consente grandi possibilità di movimento e strategie; nel mediogioco i pezzi sono ridotti di numero, ma le strategie disponibili ad un buon giocatore sono sempre molte; nel finale di partita i pezzi si sono ridotti al minimo, le strategie quasi al nulla e l’esito è inevitabile.

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