Categoria: Musica

Caro amico ti scrivo

Caro amico ti scrivo

Appena sveglio, sfogliando le pagine dei giornali online come ogni mattina, ho appreso che forse – ovvero con ogni probabilità –, l’attività scolastica si concluderà con scrutini ed esami a distanza e le scuole riapriranno a settembre, il prossimo anno (scolastico). Inevitabilmente, banalmente, ho preso a canticchiare “Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’” poi, sottovoce, e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò…

Il disco uscì nel 1979, nel mezzo degli anni di piombo; il testo della canzone, tra speranze e disillusioni, credo volesse esprimere il disincanto sociale e politico: un omino piccolo così per citare un altro brano, non avrebbe potuto che stare in casa ed evitare, per quanto possibile, gli incroci con la sorte.

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Mezzogiorno a Spoleto

Mezzogiorno a Spoleto

Abbiamo un legame profondo con il Festival di Spoleto dal 1984 e, inoltre, una suggestione ancora precedente che risale a dieci anni prima, da un occasionale pomeriggio d’agosto nel Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta. Un particolare affetto sentiamo per i concerti di mezzogiorno, invenzione di Gian Carlo Menotti credo, che inizialmente si tenevano nel Teatro Caio Melisso – allo scoccare del dodicesimo tocco scandito dal campanone – ed ora invece nella millenaria Chiesa di Sant’Eufemia.

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Concerti

Concerti

Risultati immagini per teatro s elpidio a mareIl piacere della musica si concretizza non solo attraverso l’ascolto ma, anche, attraverso la visione che l’accompagna quando si è spettatori ai concerti. La visione della musica è, soprattutto, quella degli strumenti musicali: del loro calore; del modo in cui vengono trattati; dei movimenti eseguiti da chi li tratta che trasmettono mimeticamente il suono stesso. Ricordo un concerto tenuto da Markus Stockhausen nel maggio 1986 per la stagione da camera nell’Auditorium di via della Conciliazione – che negli anni ’80 e ’90 ospitava le stagioni concertistiche dell’Accademia di Santa Cecilia –; l’allora giovane musicista eseguì un brano, scritto per lui dal padre Karlheinz, rimanendo sdraiato a terra con la tromba verso il cielo: quella posizione, quell’esecuzione tanto quanto la partitura facevano parte della musica, che altrimenti sarebbe stata diversa nel timbro e nell’efficacia dell’impatto sugli ascotatori.

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Mozart all’Opera di Roma

Mozart all’Opera di Roma

Il nuovo allestimento de Le nozze di Figaro del Teatro dell’Opera di Roma per la Stagione 2017/2018 (con sovratitoli in italiano e inglese) ha la regia di Graham Vick e la direzione di Stefano Montanari.

Il regista inglese, noto per le letture innovative e spregiudicate del melodramma, si è avvalso delle belle e molto originali scenografie e dei costumi intriganti di Samal Blak, dei movimenti coreografici di Ron Howell, delle luci di Giuseppe Di Iorio e soprattutto della direzione attenta e disinibita di Stefano Montanari.

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