Categoria: Libri

Si sente in fondo?

Si sente in fondo?

Avventure dell’ascolto narrate da Lorenzo Pavolini Giovedì 11 maggio 2017 ore 18:30 con Raffaele Bracalenti

Introduce Pietro De Santis

Sala convegni Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali – Passeggiata di Ripetta 11 –  00186 Roma

Il mondo delle voci e dei suoni, la radio al centro, è oggetto di questo libro quanto può esserlo la prospettiva dell’ascolto. Elementi diversi convergono per raccontare trasformazioni e possibilità di uno strumento – alleato della complessità e delle domande dell’uomo – capace di formare comunità, inventarle, distruggerle, consolarle. La scrittura di Pavolini, concentrata sulla ritmica discreta dell’ascolto, trae sostanza e forma nello smarcarsi dall’autocompiacimento, tenendo però fermo il punto di partenza autobiografico e interiore.

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Una ‘narrazione’ di antonio Pizzuto

Una ‘narrazione’ di antonio Pizzuto

“Dette le bugie…”  Signorina Rosina

Giovedì 23 marzo 2017, ore 17.00 – Auditorium ICBSA, Palazzo Mattei di Giove, via Caetani 32

Introduzione: Massimo Pistacchi

Presentazione di Antonio Pane

Anna Maria Milone: Sulla scrittura di Antonio Pizzuto

Pietro De Santis: Pizzuto e l’inconscio rivelato

Dagli Archivi dell’ICBSA:

Carmelo Bene e Signorina Rosina;

Antonio Pizzuto e Testamento

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Il turista, di Massimo Carlotto

Il turista, di Massimo Carlotto

Il motivo per cui la letteratura criminale o Noir affascina tanto i lettori desta qualche interesse sociale e psicologico. Nel caso letterario di Massimo Carlotto, alcune trame, trasposte nel cinema (Arrivederci amore ciao del 2001; Il fuggiasco del 2003) e nel teatro (Niente, più niente al mondo del 2004; Il mondo non mi deve nulla del 2016) hanno affascinato altrettanto gli spettatori.

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Ravenna di Antonio Pizzuto

Ravenna di Antonio Pizzuto

Racconta l’autore di avere incontrato, una volta su un treno, un signore francese che gli aveva parlato di una propria composizione per pianoforte intitolata Ravenna. Incontratisi a Parigi, Pizzuto venne invitato ad ascoltarlo suonare; fatti gli apprezzamenti generici, egli fu incuriosito dal titolo: “Perché Ravenna?”, “Così – fu la risposta – come uno viene chiamato Carlo oppure Giovanni”. La battuta, insensata all’apparenza, contiene un significato: generalmente i nomi vengono attribuiti prima di sapere come vivranno coloro che li subiscono (anche se abbiamo imparato che i nomi a loro volta condizionano i comportamenti…)

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