Autore: Pietro

Misericordiae

Misericordiae

Proprio in riva al mare, c’è un paesino e una chiesetta quasi lambita dalle onde. Il paesino in questione potrebbe affacciarsi su di un mare qualunque però, per precisione, esso occupa una graziosa insenatura nel Mediterraneo.

La chiesetta, ad una sola navata e un solo altare, è dedicata a Maria Madre di Misericordia. Nel quadro, addossato alla parete, appare una Madonna vestita di rosso, il cui mantello è blu scuro, all’esterno, grigio chiaro all’interno.

Il mantello è aperto perché Maria lo sostiene allargando le braccia; riparati sotto al mantello alcuni fedeli, maschi e femmine rivolti verso di lei in ginocchio, la pregano. La testa di Maria è coronata; lo sfondo è d’oro.

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Terra Alta

Terra Alta

Javier Cercas è scrittore e giornalista. La sua opera, principalmente narrativa, utilizza gli strumenti della cronaca e del saggio, insieme con l’invenzione. Il romanzo che lo ha consacrato autore di livello mondiale è Soldati di Salamina, dedicato alla Guerra Civile spagnola. Alcuni membri della sua famiglia, incluso il padre, erano falangisti; ciononostante – e nonostante i forti legami famigliari che traspaiono nei suoi romanzi – Cercas ha costruito una propria opinione sulla vicenda storica sviluppando il tentativo, tuttora in corso, di recuperare il buono delle due fazioni in lotta segnalando, nel contempo, il cattivo a prescindere dalla particolare scelta politica. In queste analisi dei fatti, condotte in stile giornalistico, emerge l’essere umano nella sua interezza di soggetto fragile, coraggioso o vile.

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Guerra in camicia nera

Guerra in camicia nera

Giuseppe Berto (1914 – 1978) era il primo di cinque figli di un maresciallo dei Carabinieri che, per amore della moglie sua compagna d’infanzia, abbandonò l’Arma, e s’improvvisò venditore ambulante di cappelli ed ombrelli. Il giovane Berto, frequentò il ginnasio nel Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto, e studiò con grande diligenza soffrendo al pensiero dei sacrifici economici sostenuti dalla famiglia, prima che prevalesse in lui il fastidio della quotidianità conseguente, forse, all’ingresso negli Avanguardisti (1929) e successivamente nei Giovani Fascisti. Costretto ad arrangiarsi per sbarcare il lunario, si arruolò nel Regio Esercito e, militare, si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova, la meno costosa.

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Diario di un fallito

Diario di un fallito

Il nome Eduard Limonov è lo pseudonimo di Ėduard Veniaminovič Savenko; origina dall’esaltazione bellica del giovane Eduard, punk russo nato nel 1943, esplosivo come una bomba a mano: la Limonka è, in gergo russo, la bomba a mano perché ricorda la forma di un grosso limone (nei fumetti di guerra filo americani sarebbe definita “Ananas”).

Limonov ha scritto tanto: ben 66 libri, articoli e poesie. Poche cose sono state tradotte in lingua italiana. Personalmente ho letto due dei suoi lavori: il Libro dell’acqua e questo, di cui sto parlando.

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Della gentilezza e del coraggio

Della gentilezza e del coraggio

Gianrico Carofiglio, da tempo, ha imboccato il sentiero che va dalla narrativa alla saggistica. Simile percorso hanno esplorato, con vari risultati, altri famosi autori: uno tra tutti, Alessandro Manzoni. Attualmente si avventurano su questa strada, spesso, le grandi firme del poliziesco o del noir, con risultati alterni: un bell’esempio è offerto da Andrea Camilleri, la cui cultura era per nulla trascurabile soprattutto su temi storici.

Altri, invece, hanno imboccato il sentiero nel verso opposto, transitando dalla saggistica alla narrativa.

Entrambi i percorsi sono ardui: chi proviene dalla saggistica mantiene una densità di contenuti solida ed affascinante; ma, spesso prolissa e difficile, raramente trova il meccanismo rapido e lieve del racconto, dello scorrere leggero di un fiume che, anche se rivela i suoi segreti, lascia apprezzare il piacere del fluire.

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