Billy Budd di Benjamin Britten

Billy Budd di Benjamin Britten

Il manoscrtitto Billy Budd di Herman Melville, composto tra il 1889 e il 1891 anno della morte dell’autore, fu ritrovato e pubblicato postumo nel 1924.

L’opera di Britten porta in musica questo testo straordinario, che racconta l’apparizione – sulla nave da guerra Indomitable – l’epopea e la fine di un personaggio straordinario: Billy Budd, forte e bello nel corpo e nei pensieri, ingenuo e fiducioso come un agnello sacrificale.

Alla bellezza del giovane si contrappone la ferocia oscura del maestro d’armi Claggart, vera creatura del buio, che non sopporta la luce e teme i sentimenti che da quella scaturiscono. L’invidia per la virtù, per il consenso ed il piacere che da essa scaturiscono, macera l’uomo che concepisce un piano distruttivo.

Lontano dalle vicende drammatiche dei suoi marinai, il capitano Vere (scenicamente posto spesso su di un praticabile sollevato dal piano del palcoscenico) non può che ammirare l’avvenenza e la lealtà di Billy, che porta un vento di freschezza nell’equipaggio. Ma è proprio Vere, complice della rovina del giovane, a raccontarne la vicenda a distanza di tempo, ormai vecchio e purificato dalle violenze della carriera di marina e dal ricordo della benedizione e del perdono ricevuti dal giovane condannato. Molto si è detto intorno alla figura del protagonista: metafora della figura di Gesù Cristo, redentore dal male; o della natura stessa, la cui bellezza è alla mercé dell’uomo. Altrettanto profondo di significati è il personaggio di Claggart, condannato all’invidia e pronto persino al sacrificio per una consapevolezza ancestrale e malvagia: un angelo caduto. Non può sfuggire il riferimento all’omosessualità, sostituita dalla violenza o meglio, agita per mezzo della violenza. Lo stesso capitano Vere, per quanto capace di una comprensione quasi sensuale, non riesce a sfuggire al rito del sacrificio che si oppone al riconoscimento del desiderio omosessuale.

Dopo il grande successo arriso al Peter Grimes nel 1945, Benjamin Britten smise di cimentarsi con opere di vaste proporzioni; ma nel 1951, su richiesta del Covent Garden, il compositore si lasciò attirare dal dramma marinaresco sulle vicende del marinaio Billy Budd, protagonista del romanzo di Herman Melville, attraverso la versione librettistica di Forster (l’autore di Maurice e di Passaggio in India) e Crozier.

La vicenda, ambientata nel 1797 è ispirata a fatti storici: i continui casi di ammutinamento nella marina militare inglese a causa delle terribili condizioni di vita. Il prologo e l’epilogo sono affidati alle memorie del capitano Vere, imbarcato sul vascello da guerra Indomitable. Il capitano ricorda l’estate del 1797, durante la guerra con la Francia, quando un vento di idee rivoluzionarie turbava l’equipaggio. I marinai erano scontenti per la durezza del regime di bordo; un giovane novizio veniva frustrato per futili motivi allo scopo di ottenerne il servilismo. La pratica dell’arruolamento forzato era consueta.

Salgono tre nuove reclute a bordo e Claggart, maestro d’armi, procede al loro interrogatorio: il solo Billy Budd si dichiara contento di essere arruolato e preso dall’entusiasmo grida il suo addio alla nave mercantile sulla quale lavorava, Rights of Man (I diritti dell’uomo). L’esclamazione viene volutamente fraintesa dall’ufficiale, colpito dall’avvenenza del giovane; perciò inizia a sostenere che il bel marinaio celi le intenzioni sovversive dell’agitatore politico. Claggart, vuole distruggere Billy, che odia in modo irrazionale e parossistico; corrompe un novizio piegato dalle frustate e lo incarica di rovinare Budd offrendogli due monete d’argento per un tentativo di ammutinamento. Billy lo scaccia sdegnato, ma l’azione distruttiva di Claggart è ormai convulsa: denuncia Billy al capitano, mostrandogli le monete del ricatto. Vere precipita la situazione verso un confronto tra i due durante il quale Billy Budd, incapace di parlare perché affetto da crisi improvvise di balbuzie, colpisce con un pugno Claggart uccidendolo. Vere, per salvare se stesso, porta Billy di fronte a una corte marziale straordinaria, che lo condanna all’impiccagione.

Nell’epilogo Vere è torturato dai rimorsi per il giovane marinaio che sapeva innocente; tuttavia morendo Billy lo ha benedetto.

È piuttosto evidente come Britten fosse particolarmente  affascinato dal personaggio di Billy, la cui “purezza omosessuale” è l’espressione di un’innocenza destinata a soccombere sotto gli assalti del Male, complici l’indifferenza o della vanagloria.

Britten traduce in musica questa lotta, per mezzo di due accordi – si bemolle maggiore e si minore – fisicamente vicini ma armonicamente inconciliabili, stridenti ed opposti. Le implicazioni omosessuali, nemmeno troppo dissimulate, sono percepibili nei meccanismi che spingono Claggart a distruggere Billy Budd ma Britten, nella prospettiva di un mondo quasi arcaico, non indugia in atmosfere torbide. Gli strumenti a fiato, trombe e tromboni in particolare, definiscono una tinta maschile ed eroica che attribuisce una dimensione epica alla tormentata vicenda.

Il susseguirsi degli avvenimenti precipita verso il finale drammatico dell’ingisuto sacrificio, sottolineato da un grido rauco degli astanti al momento dell’impiccagione di Billy. La raffinata perizia tecnica di Britten gli consente di modificare le atmosfere di scena in scena con una continuità di sfumature analoga alla dissolvenza incrociata delle immagini.

La figura di Billy è virile e coerentemente con la scrittura di Melville, Britten non indulge ad ammorbidirne i tratti per il timore delle implicazioni omosessuali: sceglie per il personaggio il timbro baritonale, che ne delinea il ruolo maschile di oggetto d’amore ed invidia maschili e di vittima sacrificale per un rito di violenza che non gli appartiene.

La partitura raggiunge tensioni quasi mistiche in virtù delle azioni corali ed è capace di esprimere una sorta di sospensione dal tempo: ad esempio nel commentare, con i lenti accordi orchestrali, il confronto fuori scena tra il capitano Vere e Billy, informato del suo destino.

Il sottofinale è costituito dall’aria forse più bella di tutta l’opera, intonata da Billy incatenato, che immagina una vela verso terra; la stessa aria, con le stesse parole, è ripresa nel finale da Vere, ormai vecchio e rasserenato dal ricordo della benedizione ricevuta dal ragazzo.

Non è trascurabile il fascino della musica di Britten, fortemente aderente alla filosofia di Melville, ben diretta da James Conlon ed arricchita dai movimenti coreografici di Kim Brandstrup e dalla regia di Deborah Warner. La qualità degli interpreti ènotevole e ottima la preparazione del coro diretto dal Maestro Gabiani.

Abbiamo fatto, in conclusione, una riflessione complessiva sulle opere contemporanee nelle quali le voci entrano a far parte del tessuto musicale ed orchestrale, quasi come strumenti musicali: si apprezzano molto bene le complessità ed i coloriti musicali, meno le voci tanto che lo spettatore – non soltanto il meno preparato a questo specifico genere musicale – sembra non apprezzi la differenza tra l’ascolto del parlato o dal cantato.

Billy Budd Opera in due atti
Libretto di Edward Morgan Forster ed Eric Crozier
dal racconto di Herman Melville

Direttore James Conlon

Regia Deborah Warner

Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Scene Michael Levine
Costumi Chloe Obolensky
Luci Jean Kalman
Movimenti coreografici Kim Brandstrup
Ripresa delle coreografie Joanna O’Keeffe

Billy Budd Phillip Addis
Edward Fairfax Vere Toby Spence
John Claggart John Relyea
Mr. Redburn Thomas Oliemans
Mr Flint Zachary Altman
Lieutenant Ratcliffe David Shipley
Red Whiskers Christopher Lemmings
Donald Jonathan Michie
Dansker Stephen Richardson
A novice Keith Jameson
The novice’s friend Johnny Herford
Squeak Matthew O’Neill
Bosun Francesco Salvadori
First Mate Timofei Baranov
Second Mate Andrii Ganchuk
Maintop Domingo Pellicola
Arthur Jones Antonio Pannunzio
A sailor Lorenzo Grante
Voice William Hernandez

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
con la partecipazione Della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Allestimento in coproduzione
con Teatro Real di Madrid e Royal Opera House Covent Garden di Londra in lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *