L’isola che c’è!

L’isola che c’è!

L’associazione “Naufraghi della vita” il 16 giugno 2007 ha presentato al pubblico il progetto: L’isola che c’è.

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Si tratta di un progetto rivolto alle famiglie che si trovano nella difficile situazione di convivere con una malattia rara. La filosofia che lo guida punta l’attenzione sugli individui e non sulle malattie: in un avvenieristico e ben architettato centro medico/sociale polifunzionale, si vuole fare il tentativo di curare il corpo restituendo il piacere del gioco e dello stare insieme ai bambini malati di malattie rare e riportare alla vita i loro genitori, liberandoli di qualche peso.

Il progetto ha raccolto targhe e medaglie:
– del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
– del Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti;

incoraggiamenti:
– dal Sommo Pontefice Benedetto XVI;

patrocini:
– dall’Ambasciatore della Repubblica Argentina Victorio Taccetti;
– dal Ministro della Salute Livia Turco;

plausi ed auspici:
– dal Presidente del Senato Franco Marini.

Ciò che chiede Antonio Manzo, presidente dell’associazione, è un terreno su cui edificare il centro che vorrebbe accogliere bambini malati e bambini sani in un asilo nido ed in una scuola materna, con il supporto di personale specializzato, di uno staff medico e psicologico di alto livello e la disponibilità di palestre e piscine per la riabilitazione, ma anche campi sportivi e parco giochi, ambulatori, uffici e centri di informazione.

A chi chiede un terreno il presidente Manzo? Al Comune di Roma.

L’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, ente attuatore del progetto Polo Provinciale per le Malattie Rare promosso e sostenuto dalla Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Sociali e per la Famiglia, mentre sposa l’iniziativa, cui si propone di partecipare con vigore, la vuole far conoscere attraverso le sue news.

L’intento del presidente Manzo è di costruire un centro aperto a tutti, senza distinzione di ceto o di patologia. Per ora l’isola che c’è ha raccolto targhe, medaglie, patrocini e buoni auspici.

Sappiamo che si tratta di un sogno, ma la vita – è – sogno.
 

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