Categoria: Racconti

Bucatini all’amatriciana

Bucatini all’amatriciana

Roma quattro maggio lunedì, ritorno al lavoro

In realtà non è vero; non sono tornato al lavoro perché in studio ci sono sempre andato, essendo la mia categoria una di quelle che non ha subito interruzioni. Però è vero che, viste le lunghe attese per i tanti altri, anche a me oggi è sembrato proprio un ritorno al lavoro.

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Siamo italiani! anzi no, siamo noi!

Siamo italiani! anzi no, siamo noi!

Roma, due maggio, sabato

Siamo ad un passo dalla cosiddetta riapertura e gli atteggiamenti dei più si dividono tra l’esaltazione e il timore.

Ritenendo entrambi preoccupanti comincio però fornendo esempi di esaltazione, che a me paiono tanto perniciosi perché s’infilano nei meandri più demenziali dell’animo umano.

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Piccole libertà

Piccole libertà

Roma, sabato venticinque aprile

Ho ricevuto un po’ di auguri, da amici e amiche che riconoscono in questa giornata un appuntamento importate per la vita democratica; ma la parola libertà oggi si arricchisce di ulteriori significati anche in tema di virus e di pandemie.

Non saremo liberi dal virus per un po’; ma saremo virtualmente liberi tra un po’.

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Conseguenze evidenti della pandemia sono le fantasie paranoiche

Conseguenze evidenti della pandemia sono le fantasie paranoiche

Diciassette aprile venerdì

Il termine pandemia richiama l’idea del pandemonio: tutto (pan) il popolo (demios) ha la mente affollata da tutti (pan) i demoni (demonion). La particina iniziale “pan” evoca anche un’immagine mitologica, Pan dio delle montagne e della vita agreste: munito di corna e piedi caprini, ama boschi e sorgenti, è patrono del riposo pomeridiano – soprattutto all’aperto – durante il quale è capace d’infondere il timor ‘panico’.  La pandemia induce nella mente i demoni dell’inconscio e provoca le crisi di panico. Etimologia stiracchiata, ma significato pratico autentico.

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La superluna

La superluna

Roma, 8 aprile, mercoledì

Era giovedì ventisette luglio millenovecento sessantuno; un bambino guardava la luna sorgere dietro i Monti Lepini: era grande, bella e luminosa e si alzava lentamente. Il bambino la fissava dalla finestra: improvvisamente, si mise a piangere e si nascose dietro una poltrona a causa di un terrore improvviso. I genitori, gli zii, tutte le persone che erano in casa ne furono sgomenti. A nulla valsero le tenerezze e le raccomandazioni, neppure le spiegazioni: forse ebbe anche un improvviso sbalzo di temperatura. Lo misero a letto.

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