C’era una città a Castelraimondo
Si tratta di un’opera musicale – con soli, coro, orchestra, voce recitante e persino danza – tratta dall’omonimo libro edito da Armando. In realtà, è nato prima il testo teatrale/musicale e poi il romanzo; lo posso dire con certezza essendone l’autore. Lo spettacolo è frutto di un progetto dell’Istituto Comprensivo Strampelli e del Coro Polifonico Santa Cecilia; è stato realizzato dalla Scuola di Canto In-Canto con la collaborazione dell’Istituto Musicale Nicola Vaccaj e con il patrocinio dei Comuni di Castelraimondo e di Pioraco e il sostegno dell’Associazione Regionale dei Cori Marchigiani (ARCOM). …
Il romanzo inizia a Bitinio, microscopico villaggio greco in Asia Minore: il bel Eleutherios Stephanides, Lefty, è innamorato di sua sorella Desdemona. A causa della guerra tra Greci e Turchi i due fuggono verso il mare, a Smirne, sperando di mettersi in salvo ma, al contrario, si trovano in una città circondata e incendiata e i molti residenti greci restano vittime di un massacro odioso. Per sfuggire all’incendio e alle violenze più immediate, i due fratelli si gettano in acqua e vengono raccolti da una nave inglese che li porta ad Atene; da qui riescono a emigrare negli Stati Uniti. Non hanno più parenti, a parte Sourmelina, cugina carnale che vive a Detroit.
In questo periodo ho deciso di approfondire alcuni temi relativi alle cosiddette incertezze del gender, in lingua italiana: identità di genere. Il motivo è banale: avendo in programma un corso elementare su questi argomenti, ho pensato di leggere un po’ di romanzi, oltre alla necessaria saggistica.
Quando sono andato a sentire la presentazione del romanzo di Giuseppe Aloe, il 10 dicembre, nel corso della manifestazione Più libri più liberi, Arnaldo Colasanti ha fatto una breve brillante introduzione alla lettura del libro – centrato sul rapporto genitori e figli – indicando alcuni argomenti adatti ad un commento dello psicoterapeuta presente in sala, che ero io. In coda all’evento, mi sono proposto di dare un piccolo contributo ai ragionamenti dell’autore, che mi ha ascoltato con cortesia. Gli ho comunicato tre pensieri: l’adolescenza ha sempre a che fare con l’invidia; il complesso di Edipo riguarda anche gli adulti; infine, per chi è adolescente, la coppia genitoriale è duplice: ci sono i genitori reali e quelli immaginati nell’infanzia. L’autore teneva gli occhi bassi ascoltando i primi assiomi; invece al terzo assioma ha alzato la testa e mi ha guardato. Ho pensato che quello fosse il punto, perciò ho aggiunto che avremmo potuto affrontare l’argomento in una presentazione presso il mio istituto (IPRS): la proposta lo ha interessato e abbiamo deciso di mantenere i contatti.
Siamo tornati – in presenza – parlare di letteratura, dopo quattro anni, nell’auletta conferenze dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali. Negli anni pre pandemici, oltre alle pubblicazioni sui temi psicologici e sociali, abbiamo avuto il piacere di presentare opere notevoli del panorama letterario attualissimo. Percorrendo all’indietro: