Categoria: Arti figurative

Mentre lei sogna

Mentre lei sogna

Il carcere è, secondo Berger, il luogo dove si sogna di più: un concentramento di umanità che      immagina se stessa nei sogni; sogni di chi è imprigionato e sogni di chi vi lavora, simili per tutto,      tranne che per l’incubo della fuga.

Questo luogo particolare manifesta soprattutto il Sogno della Comunità: essa vagheggia – tra pensieri contraddittori di giustizia ed ingiustizia – la favola della sicurezza che crede di      raggiungere attraverso il sogno più segreto di tutti: il sogno delle diversità.

La Comunità sogna la giustizia (e molto altro…). Come si struttura il sogno della giustizia? Innanzitutto come freno all’ingiustizia: impedire che venga commessa oppure fermarla.

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MODIGLIANI E L’ART NÈGRE: SIMBOLO, OPERE, TECNOLOGIA

MODIGLIANI E L’ART NÈGRE: SIMBOLO, OPERE, TECNOLOGIA

L’Istituto Modigliani ha presentato a Spoleto (pare in maniera stabile) un percorso alla scoperta delle influenze dell´arte sacra africana sull´opera di Modigliani: ciò si compì – come attestano i documenti storici – nella magica atmosfera della Parigi i primi anni del Novecento. La “casa” spoletina di Modigliani offre un’esperienza (realmente) suggestiva, capace di rendere  il visitatore partecipe delle emozioni provate dall’artista a contatto con l’arte parigina – che non lo soddisfaceva completamente, se non nella tecnica – e con l’arte sacra africana, che invece lo coinvolgeva spiritualmente. Il percorso offerto può aiutare a comprendere la genesi dell´estetica di uno dei più grandi artisti del ‘900.

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La stanza viola

La stanza viola

La pigrizia, che mi ha attanagliato nel mese appena trascorso, si è unita insieme al caldo insopportabile e alle perplessità (insopportabili anche quelle): raccontare serve davvero a qualcosa? Se ai giovani protagonisti del Decamerone e del Pentamerone raccontare serve ad ingannare il tempo (e la morte), forse limitarsi ad osservare – e ridurre al minimo le affermazioni, in accordo con Antonio Pizzuto – va bene per ogni (altra) età.

Soprattutto, il dubbio se valga la pena di esprimere pubblicamente un pensiero si è presentato per lo spettacolo di danza La stanza viola.

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Il museo del mondo (Einaudi, 2014)

Il museo del mondo (Einaudi, 2014)

è frutto della collaborazione di Melania G. Mazzucco con il quotidiano La Repubblica: nel 2013, in ogni edizione domenicale, la scrittrice ha presentato e commentato un’opera d’arte.

Il libro contiene, perciò, le descrizioni di 52 capolavori, opere che rappresentano altrettante metafore dell’arte e della vita. Possiamo ritenere che la selezione condotta dall’autrice equivalga, anche, ad un lavoro di autoanalisi proiettato in quei capolavori.

Le descrizioni esprimono preziosi commenti che, attraverso alcune frasi significative, lasciano anche intendere le ragioni della scelta. Mi è venuto in mente di raccoglierne proprio cinquantadue, ma non avrebbe senso, come pure riportare la lista completa dei titoli. Prenderò ad esempio, scegliendo a mia volta, sicuramente il primo e l’ultimo dipinto e pochi altri tra quelli a me meno noti.

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