Il caso di Alessandro e Maria

Il caso di Alessandro e Maria

Commedia in due atti di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Luca Barbareschi e Chiara Noschese
Teatro Quirino

Il caso di Alessandro e Maria, testo nostalgico e poetico, racconta una storia problematizzata.
La  semplice vicenda potrebbe essere così riassunta: due ex-amanti si incontrano dopo un intervallo di due anni: lei, tuttora innamorata, vorrebbe tornassero insieme anche facendo un figlio; lui desidera solo provare, per una volta ancora, l’affetto, le sensazioni e la vivacità di un rapporto un po’ adolescenziale. Ne scaturisce una struggente impossibilità d’amare: esaurito il momento dell’identificazione proiettiva, che illude di “essere fatti l’uno per l’altro”, emergono i difetti temporaneamente messi a tacere nel bagliore luminoso del sentimento.
Tra i due, piuttosto che l’amore dell’uno per l’altra, risuona la nostalgia del “come erano” o, più realisticamente, del “come avrebbero desiderato essere” mentre rimangono troppo aggressiva lei, troppo egocentrico lui. In questo paradigma, il caso di Alessandro e Maria rappresenta teatralmente l’essenza del rapporto di coppia, così come millenni di esperienze sociali lo hanno stratificato.
Alessandro e Maria esprimono a fatica le reciproche preoccupazioni e i drammi personali; sono due personaggi buffi, goffi, ridicoli ma verosimili: due adulti legati ad una storia d’amore consumata in gioventù, mai più ritrovata.
Maria, insoddisfatta del suo vivere quotidiano, si comporta come la bella bambina di sei anni, impressa in una fotografia, ne è consapevole e forse se ne compiace. Con il suo sperimentato vittimismo riesce a tenere viva l’attenzione di lui, con l’aria di chi ha perso la strada ma sa perfettamente come tornare a casa. Maria piange: è convinta di dover piangere per dimostrare la sua qualità, che è il non vergognarsi di farlo… ”Sono gustose le lacrime… Mi piacciono: salatine, salatine…”.
Alessandro la guarda dormire e pensa che “sarebbe giusto arrivare a un punto in cui non ci si rovina per la follia di una donna…”. Egli è, come tutti gli uomini, per la separazione sessuale: i maschi di qua e le femmine di là a parte i momenti dell’amore, ma non ha il coraggio di dichiararlo; per questo, come tutti gli uomini, è insicuro e vigliacco ma si traveste da moralista.
I due protagonisti del nevrotico caso di amore eterosessuale, fingono solo di voler condividere ancora “le proprie solitudini”, così come un tempo avevano fatto: adesso vogliono solo sognare. Come nel romanzo di Giuseppe Berto “Il male oscuro”, il desiderio intenso si può osservare solo di lontano attingendone con cautela un po’ di piacere.

Il caso di Alessandro e Maria è un piccolo Musical da “camera” di grande impegno: Luca Barbareschi si sa proporre nei panni di regista, attore, cantante e musicista, ed è capace di evocare, con alcuni gesti studiati – i saltelli ad esempio – anche la fisicità di Giorgio Gaber. Accattivante il personaggio di Maria realizzato da Chiara Noschese, che sa riempire la scena ed è dotata di una bellissima voce intonata, cui riesce a dare un timbro un po’ infantile.
Le musiche di scena comprendono cover di canzoni famose e brani originali di Marco Zurzolo; sono eseguite dal vivo dalla Marco Zurzolo Band: sax Marco Zurzolo, piano Antonino Armano, contrabbasso Peppe Timbro, chitarra Tony Miele batteria Leonardo De Lorenzo. Le scene sono di Massimiliano Nocente, i costumi di Teresa Acone e le luci di Mario Esposito.

Pietro De Santis

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