Firmino

Firmino

di Sam Savage
Edizioni Einaudi – stile libero big

Firmino è un ratto nato casualmente in una libreria. Il più esile nella nidiata di tredici, costantemente estromesso dai dodici capezzoli materni, per saziare la sua fame si abitua a masticare e inghiottire la carta dei libri, imparando casualmente a leggere e a comprendere la lingua parlata a Boston.


La scarsa aggressività e la straordinaria capacità mnemonica lo emarginano dal contesto degli altri roditori: solo una volta – unica – sta per cedere all’istinto sessuale che lo vincolerebbe alla sua razza rattesca ma, controllandosi, si emancipa.
Diventa invece un lettore avido e affamato ed un osservatore del genere umano, di cui si innamora nonostante gli evidenti segni di ostilità rivoltigli per l’aspetto repellente: il tentativo di ratticidio perpetrato ai suoi danni dal signor Norman Shine, proprietario della libreria Pembrook Books, e l’aggressione a bastonate nel parco, conseguenza del tentativo di comunicazione nel linguaggio dei sordomuti con tre signore dall’aspetto dolce e sorridente.
Proprio l’impossibilità di comunicare con gli umani è il vero cruccio di Firmino che è costretto alla solitudine in un mondo di osservazioni e fantasie. Ma il Destino gli riserva una sorpresa: viene salvato, raccolto ed accudito da Jerry Magoon, scrittore strampalato ed emarginato che ha trasformato la propria stanza in un antro disordinato e sporco, proprio come la tana di un ratto.

Con l’amore ricambiato però inizia la parabola discendente della vita di Firmino: la vecchiaia di Jerry, la sua stessa vecchiaia di ratto e la decisione della municipalità di abbattere il decrepito quartiere, dove essi risiedono, fa precipitare gli eventi: il suo amico finisce a morire in ospedale; Norman Shine abbandona la libreria e Firmino, nella stanza di Magoon, attende la distruzione sognando Ginger Rogers.

Il libro “Pubblicato in America da una piccola casa editrice no profit con una tiratura di mille copie e fuori dal circuito della grande editoria ha vinto tutti i più importanti premi letterari per esordienti negli Stati Uniti. Dopo l’ultima fiera di Francoforte è diventato un caso internazionale.
Sam Savage nato nel 1940 nel South Carolina, è un esordiente assoluto. Ex professore di filosofia, poi meccanico di biciclette, carpentiere e pescatore, ha scritto con Firmino il libro della sua vita.”

Si tratta della parabola della vita – osservata “dal basso” e quasi con “oggettività” –.
Tutti siamo convinti di non morire (vedi Sandro Gindro, L’oro della psicoanalisi) ma la traiettoria è disegnata: una macchina schiaccia un ratto, un ictus uccide Jerry Magoon e non c’è altro da aggiungere. E sono parimenti strazianti sia la calma della consapevolezza sia l’angoscia dei gesti inconsapevoli. L’impressione, suscitata dalla stringatissima biografia riportata, è che l’autore abbia voluto simbolicamente proporre al lettore un percorso ascetico, attraverso i ricordi del ratto protagonista del libro: l’entusiasmo di capire ed il desiderio di comunicare; l’impossibilità di essere compreso; il tentativo di avvicinarsi con piccoli gesti; la consolazione dell’amicizia; l’amarezza dei ricordi; l’allucinazione della fantasia; il nulla.
Alcuni luoghi comuni fanno capolino dalle parole scritte: discriminazione tra attività intellettuali e fisiche, sopravvalutazione dell’eterosessualità anche se non amata, paura del sacro. Soprattutto la paura del sacro – rappresentata come irraggiungibilità della bellezza – permea questo libro, aridamente poetico, ostinato nello scrutare tutto dal basso.

Pietro De Santis

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